Cosa sappiamo delle elezioni annullate in Romania, tra disinformazione e ingerenze russe
Secondo le autorità rumene e molti osservatori internazionali, l’improvvisa popolarità sui social e nella cabina elettorale del candidato filoputiniano si spiega con questo consenso inautentico, costruito in violazione delle norme nazionali ed europee. Operazioni di interferenza illegittime, che hanno ampliato il raggio di diffusione della sua propaganda, fatta di retorica anti-Ucraina, anti-Nato e video promozionali di lui che pratica diversi sport, oltre che narrazioni di disinformazione. (Facta)
Se ne è parlato anche su altre testate
PUBBLICITÀ La sentenza shock della Corte costituzionale rumena è stata aspramente criticata dai due candidati che hanno raggiunto il secondo turno, ma non dalla Commissione europea, che ha evitato di commentare la questione (Euronews Italiano)
Domenica 8 dicembre era previsto il ballottaggio tra la candidata filo-europea Elena Lasconi e quello di estrema destra Calin Georgescu arrivato in testa al primo turno, sullo sfondo di possibili ingerenze russe. (ilmessaggero.it)
Tutti i despoti sanno che la propaganda è fondamentale per ottenere risultati, ma Vladimir Putin può vantare un primato: è stato il primo a sfruttare l’enorme potere dei social network. (Corriere della Sera)
Se da una parte il candidato sovranista Georgescu, su cui pendono le ombre di un finanziamento esterno della campagna, ha auspicato che si passi a breve di nuovo a un secondo turno, annullando la decisione dell’Alta Corte, dall’altro Lasconi, che ha guidato il fronte filo-Ue, ha dichiarato che si candiderà ancora anche se le elezioni dovessero essere ancora annullate. (Agenzia askanews)
La Romania va verso la formazione di un governo europeista, con il Paese al centro di una crisi politica seguita alla vittoria delle presidenziali da parte del candidato di estrema destra e filo russo Călin Georgescu, elezione poi annullata per ingerenze straniere. (EuropaToday)
Qui c’è poco da fare filosofia: 19 milioni di rumeni hanno votato al primo turno un signore, Calin Georgescu, che forse “viene dal nulla”, come si dice, ma che comunque aveva un suo passato, una sua storia, incluso un lavoro all’Onu, e guida un suo partito nazionalista filo-russo. (Nicola Porro)