Giuliana De Sio, dall’alcolismo della madre ai figli mai avuti: «Il cinema mi ha abbandonato, sono una donna sola ma non invecchierò mai»

L'attrice si racconta al Corriere della Sera, alla vigilia del debutto al Teatro Parenti di Milano: gli amori, la malattia nel 2012, la carriera «Ho ricevuto una sfilza di premi per le mie interpretazioni e poi, da dieci anni, più niente, nessuna chiamata. È una cosa stranissima, come se non sapessero più cosa farmi fare. Mi resta una lacrima dentro per il cinema che mi ha un po’ abbandonata». Giuliana De Sio si racconta a Chiara Maffioletti sul Corriere della Sera in occasione dello spettacolo Cose che so essere vere, al debutto martedì 29 ottobre al Teatro Franco Parenti di Milano. (Open)

Su altri giornali

«Una storia tragicomica, e proprio per questo così simile alla vita reale: perché la nostra vita, quella vera, è un intreccio di momenti buffi e tragici». (Teatro Franco Parenti)

Non faccio granché per il corpo ma curo moltissimo la mia faccia, perché trovo che se esiste un po’ di bellezza vada preservata», rivela lei in un'intervista al Corriere della Sera in cui racconta un po' tutta la sua carriera di grande attrice del cinema italiano, anche se ora dice di essere stata quasi completamente dimenticata dal suo mondo. (leggo.it)

A cura di Andrea Parrella (Fanpage.it)

Giuliana De Sio: «Cresciuta senza famiglia con mia sorella, non sono riuscita a diventare madre e ora sono sola. E il cinema mi ha dimenticato»

E questa è una delle fortune. Con il cinema è cresciuta. (ilmessaggero.it)

Giuliana De Sio, volto noto del cinema e della televisione italiana, ha recentemente rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera in cui ha affrontato vari aspetti della sua vita personale e professionale. (Libero Magazine)

«Avevo la fortuna di averne uno nel mio palazzo e mia madre, che era malata di alcolismo, mi dava i soldi per comprare il biglietto, così che uscissi di casa. Avrò avuto 11 anni e ogni giorno ci andavo, da sola, fino ai miei 17: la cassiera mi conosceva e mi faceva vedere anche i film vietati. (Corriere della Sera)