Netanyahu incontra Biden: il presidente spinge per il cessate il fuoco a Gaza

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Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

Netanyahu incontra Biden: il presidente spinge per il cessate il fuoco a Gaza Nel faccia a faccia alla Casa Bianca, il primo ministro israeliano ha esordito ringraziando Biden "per i 50 anni di servizio pubblico e i 50 anni di sostegno allo Stato di Israele" ROMA – Il viaggio di Netanyahu in America è proseguito oggi con l’incontro con il presidente Joe Biden. Nel faccia a faccia alla Casa Bianca, il primo ministro israeliano ha esordito ringraziandolo “per i 50 anni di servizio pubblico e i 50 anni di sostegno allo Stato di Israele”. (Dire)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ciò include «obiettivi civili e strutture nemiche. Dichiariamo che l'area di Tel Aviv non sarà sicura», conclude. (Corriere della Sera)

Serve una tregua a Gaza subito. L’ultimo tentativo di piegare l’alleato e concludere prima della fine del mandato, ma “le distanze restano” con Tel … (Il Fatto Quotidiano)

Nel loro incontro di domani il presidente Usa, Joe Biden e il premier israeliano Benyamin Netanyahu parleranno di come chiudere i 'gap' finali che bloccano ancora l'accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza, ma che e' "nella fase di chiusura": lo ha detto un alto dirigente dell'amministrazione Usa in una call cui ha partecipato anche l'ANSA. (Il Messaggero Veneto)

Biden a Netanyahu: «Tregua il prima possibile»

Così stanno Usa, Israele e Hamas rispetto all’accordo per il cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi, secondo un’autorevole fonte della Casa Bianca, che ha spiegato la sostanza del doppio incontro avuto ieri dal premier Netanyahu col presidente Biden e la vice Harris. (la Repubblica)

(Tuttosport)

Il presidente Usa «ha anche sollevato il tema della crisi umanitaria a Gaza, la necessità di rimuovere qualsiasi ostacolo al flusso di aiuti e ripristinare i servizi di base per i bisognosi», insieme «all'importanza cruciale di proteggere le vite dei civili durante le operazioni militari». (Corriere del Ticino)