La Libia non è un "porto sicuro" per i migranti, la Cassazione sconfessa questo Governo (e anche gli altri)

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
articolo21 INTERNO

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna al comandante del rimorchiatore italiano Asso Ventotto che nel 2018 aveva soccorso 101 naufraghi, ma poi li aveva poi riportati in Libia con la collaborazione degli agenti del posto. la motivazione cardine della sentenza è legata al fatto che la Libia è “porto non sicuro” e facilitare la riconsegna dei migranti alle autorità del Paese nordafricano è, quindi, un crimine. (articolo21)

Ne parlano anche altre fonti

Affidare migranti ai guardiacoste di Tripoli è un reato perché la Libia non rappresenta un porto sicuro. È quanto chiarisce la Quinta sezione della Corte di Cassazione nella sentenza, la numero 4557, con cui hanno reso definitiva la condanna del comandante del rimorchiatore Asso 28 che il 30 luglio del 2018 soccorse 101 persone nel Mediterraneo centrale e li riportò in Libia consegnandoli alle autorità locali. (NT+ Diritto)

Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a margine della sigla di un accordo in prefettura a Milano per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, a proposito della sentenza della Corte di Cassazione che mette fuorilegge la prassi e gli accordi internazionali che prevedono sussidi alla Guardia Costiera libica affinchè freni i flussi migratori. (Qui News Valdera)

Libertà, amore, l’esigenza di prendere sul serio la proposta di vita cristiana non “burocratizzando” il cristianesimo, ma lasciandosi interpellare da una domanda, la stessa che Gesù pone a Pietro sulle rive del lago di Tiberiade dopo la Resurrezione: “mi vuoi bene?” (Corriere di Lamezia)

Riportare i migranti nel Paese nordafricano costituisce reato di «abbandono in stato di pericolo di persone minori o incapaci e di sbarco e abbandono arbitrario di persone». Sono questi i passaggi chiave di una sentenza della Corte di Cassazione destinata a fare giurisprudenza, dato che mette fuorilegge la prassi ormai stabilita e gli accordi internazionali che prevedono sussidi alla Guardia Costiera libica affinché questa freni i flussi migratori. (Open)

Consegnare i migranti salvati in mare alla cosiddetta guardia costiera libica è un reato perché la Libia non è un "porto sicuro". La sentenza della Suprema corte dice che la politica sul Mediterraneo dal 2017 non è solo mortifera: è spazzatura giuridica (left)

"L’Italia non ha mai coordinato e mai consegnato in Libia migranti raccolti in operazioni di soccorso coordinate o direttamente effettuate dall’Italia - sottolinea il capo del Viminale -. (Liberoquotidiano.it)