Guidare la sinistra partendo dal centro. Il duello con Sala e la sfida a Schlein
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Le dimissioni anticipate da capo dell'Agenzia delle entrate erano già nel conto. Chi ha parlato con lui, nelle ultime settimane, spiega che Ernesto Maria Ruffini aveva intenzione di rinunciare presto al prestigioso ruolo che ha ricoperto dal 2017, quando fu chiamato a ricoprirlo dal governo Gentiloni. La data cerchiata sul calendario era quella del 13 gennaio (lo stesso giorno in cui, nel 2023, il governo Meloni lo aveva riconfermato per tre anni), subito dopo le feste natalizie. (il Giornale)
Ne parlano anche altre testate
La successione di Ernesto Maria Ruffini ripropone, in chiave aggiornata e con sfumature politiche tutte interne alla coalizione di governo, l’eterna questione “duale” dell’amministrazione fiscal/tributaria, da un lato l’agenzia delle Entrate, dall’altro - allo stesso tempo alternativo e complementare - la Guardia di Finanza. (Il Sole 24 ORE)
Per giorni i giornaloni progressisti lo hanno dato come principale nome spendibile al ruolo di grande federatore del centro. Lui, però, si è subito dissociato da tutte queste voci: "Non scendo in campo". (Liberoquotidiano.it)
Si sente sollevato, come chi da tempo voleva liberarsi di un peso perché, come ha detto nell’intervista al Corriere ,«il clima è cambiato» e si sente fuori posto se il Fisco è indicato dal governo come un nemico. (Corriere della Sera)
Nella terna dei papabili nella corsa a direttore dell'Agenzia per il dopo Ruffini c'è quindi anche Gabriella Alemanno, 69 anni, che ora è commissario alla Consob. I fratelli Alemanno hanno origini salentine (genitori di Gallipoli e Monteroni). (quotidianodipuglia.it)
La stima personale e professionale della premier Giorgia Meloni nei suoi confronti riferiscono sia intatta, però da Palazzo Chigi non hanno preso bene l’intervista rilasciata dal qua… ROMA. (La Stampa)
Fare presto. E rilanciare la visione di un fisco "amico", non ostile ai contribuenti. (ilmessaggero.it)