Stefano Aversa, Alixpartners: che cosa sta succedendo all’industria europea dell’auto. Vincitori, vinti ed exit strategy

Lo sciopero generale del prossimo 18 ottobre porterà la crisi dell’industria automobilistica su tutti i giornali e i tg, ma la questione – gravissima – è di attualità ormai da molti mesi. Stellantis, Volkswagen, Renault, Bmw, Mercedes e tutti i car maker europei annaspano. Il principale settore industriale italiano ed europeo perde soldi e distrugge posti di lavoro (recente l’annuncio dei 15.000 esuberi di Volkswagen) per una ragione molto semplice: si vendono meno auto. (Industria Italiana)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il dato eclatante è però la sberla che hanno preso le ibride elettriche plug-in (Phev, le vetture con motore termico abbinato all’elettrico con ricarica alla presa) crollate del -58,8%, e le elettriche pure (Bev) che con un -38% danno la misura di quanto facciano fatica queste vetture ad entrare nelle grazie degli automobilisti. (L'Eco di Bergamo)

Si comprano meno auto. Le vendite di auto in Europa nel 2023 sono state meno di 13 milioni, erano 16 milioni nel 2019. (Corriere TV)

In un mercato che vede l’inossidabile Fiat Panda in testa alle vendite con ben 3.326 vetture immatricolate (74.708 da gennaio ad agosto), colpisce l’andamento decisamente deludente delle auto elettriche, con una quota del 3,7% ad agosto (5% un anno fa), alle quali si aggiunge il 3,5% delle plug-in hybrid. (ciociariaoggi.it)

Disastro auto, manager complici

Le case automobilistiche europee sono in affanno nel tentativo di rispettare le scadenze imposte dall'Unione europea nella sua roadmap verso l'addio a diesel e benzina. Oltre alla data fatidica del 2035, quando nel mercato potranno essere immessi solo veicoli elettrici, c'è un altro target di medio termine che incombe sul settore e che sta spaventando più di un'azienda. (EuropaToday)

Ecco come i produttori di auto cercano di evitare le multe Ue Acea, l'associazione dei costruttori europei di auto, vuole evitare le multe per il mancato rispetto degli obiettivi europei sulle emissioni: le vendite di veicoli elettrici sono troppo basse. (Start Magazine)

Se però l'azienda che guida ha perso la metà del suo valore in Borsa ed è ritornata alla casella di partenza di tre anni fa beh, allora stiamo parlando di Carlos Tavares, il numero uno di Stellantis, secondo produttore di auto in Europa, aggregatore dei marchi Fiat, Peugeot e Opel e strenuo difensore del virus che ha ucciso l'industria automobilistica europea: l'elettrificazione. (il Giornale)