Magistrati contro il Governo: “Ora basta delegittimarci”. La Lega: lo fate già da soli
– Non accadeva da tempo che la magistratura si compattasse, nelle sue molteplici correnti, per fare fronte comune contro il governo Meloni e quelli che vengono definiti “attacchi continui alla categoria per delegittimarla, in un’operazione che lede la tenuta democratica del Paese”. Così, dopo la Corte Costituzionale che ha bocciato i 7 undicesimi della riforma dell’autonomia differenziata e mentre l’altra legge bandiera, quella sul premierato, segna invece il passo, ecco ieri l’Anm mettere per iscritto – in due documenti – l’accusa al governo di “preparare il terreno a riforme che tendono ad assoggettare alla politica il controllo della legalità”, puntando il dito su un’altra riforma cardine della legislatura, quella sulla separazione delle carriere che, a giudizio delle toghe, finirebbe con il sottoporre i pm alle direttive dell’Esecutivo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La notizia riportata su altri giornali
Nel mirino ci sono la reintroduzione del reclamo in Corte di appello contro i provvedimenti dei tribunali sui richiedenti asilo e l'emendamento al decreto flussi che attribuisce la competenza sulla convalida dei trattenimenti alle Corti di appello. (ilmessaggero.it)
L'Anm bacchetta la stampa cui vorrebbe insegnare i rudimenti di etica per un presunto «linciaggio mediatico» cui sarebbero sottoposte le toghe al centro delle sentenze svuota Cpr in Albania e in Italia, un metodo «cui certa politica e un certo giornalismo (quale? ndr) si è prestato» per colpire «i giudici e la loro naturale tensione a decidere liberi dalle proprie convinzioni e passioni: scrutare la vita delle persone, riportando le loro vicende intime, del tutto prive di rilevanza pubblica, è condotta non in linea con l'etica giornalistica». (il Giornale)
E sulla possibilità di spostare alle Corti d’appello alcune competenze in materia di migranti fa sapere che sono in corso approfondime… Roma — «Ai parlamentari democraticamente eletti spetta il compito di rappresentare il popolo italiano, non ai magistrati». (la Repubblica)
«Nell'ultimo periodo abbiamo assistito da parte di una certa politica ad attacchi sempre più frequenti a provvedimenti resi da magistrati italiani nell'esercizio delle loro funzioni giurisdizionali, criticati non per il loro contenuto tecnico-giuridico, ma perché sgraditi all'indirizzo politico della maggioranza governativa». (Corriere della Sera)
Prosegue il braccio di ferro tra governo e toghe. Il Comitato direttivo centrale dell'Anm ha inviato al Csm una delibera per sollecitare "iniziative a tutela dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura" sottoposta ad "attacchi per screditarla" e "preparare il terreno a riforme che tendono ad assoggettare alla politica il controllo di legalità". (Liberoquotidiano.it)
«Nell’ultimo periodo abbiamo assistito da parte di una certa politica ad attacchi sempre più frequenti a provvedimenti resi da magistrati italiani nell’esercizio delle loro funzioni giurisdizionali, criticati non per il loro contenuto tecnico-giuridico, ma perché sgraditi all’indirizzo politico della maggioranza governativa». (Il Sole 24 ORE)