Vino al ristorante e codice della strada: nelle masserie pugliesi anche chauffeur per i clienti. E a tavola sbarca l'analcolico «Seasour»
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I ristoranti si svuotano e un calice di vino a fine giornata resta solo un ricordo lontano. Si sceglie di non uscire proprio o, in alternativa, di ordinare un cocktail o un infuso, rigorosamente analcolico. Chi se lo può permettere, si ritira in taxi. Ma, dopo l’entrata in vigore delle nuove norme sul codice della strada, in tanti decidono di restare a casa. Anche perché, fatto salvo per le grandi città, nelle province italiane non c’è l’ombra di taxi o uber (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre fonti
Con l'inasprimento delle pene previste dal nuovo codice della strada, la scelta di utilizzare un taxi per le serate al ristorante si sta affermando come un'alternativa sicura e sempre più diffusa. (SavonaNews.it)
Con l’entrata in vigore del nuovo codice della strada, il Savonese sta registrando una significativa riduzione delle vendite di alcolici nei ristoranti e nei bar. Una tendenza legata all’inasprimento delle sanzioni per chi guida con un tasso alcolemico superiore a 0,50 g/l. (SavonaNews.it)
Il nuovo Codice della strada ha creato allarmismi sul consumo di vino, penalizzando ristoranti e produttori. Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Il limite da non superare, infatti, è quello pari a 0,5-0,8 grammi per litro per evitare le inevitabili conseguenze: una sanzione per oltre 2 mila euro e il ritiro patente per 3 o 6 mesi mentre con tassi alcolemici superiori si può arrivare all’arresto. (LaVoceDiImperia.it)
Nei ristoranti romani «non beve più nessuno. Alla politica e anche all’informazione dico: che dovemo fa’, n’altro Covid?». A parlare è Carlo Muzi, proprietario della pizzeria La Montecarlo. Fondatore e titolare, è uno degli imprenditori della ristorazione che oggi si sfogano sul Fatto Quotidiano per gli effetti del nuovo Codice della Strada. (Open)
Ma chi fugge davanti al nemico è un vigliacco”, recitava un vecchio adagio appeso sui muri delle trattorie. E giù a riempire i bicchieri... (LA NAZIONE)