Stucky, al via su Rai 2 la serie crime poliziesca con Giuseppe Battiston
Debutta il 30 ottobre in prima serata su Rai 2 Stucky, la nuova serie ispirata ai romanzi di Fulvio Ervas ambientato a Treviso. Protagonista è l'ispettore italo-persiano Giuseppe Stucky, interpretato da Giuseppe Battiston, un investigatore dal temperamento riflessivo e caratterizzato da una filosofica curiosità. Accanto a lui, Marina, il medico legale dal legame ambiguo con Stucky e l’amico oste Secondo, interpretato da Diego Ribon, la cui osteria diventa un rifugio per l’ispettore, dove riflettere e ordinare gli indizi raccolti. (La Gazzetta dello Sport)
Ne parlano anche altre testate
ROMA Un oltraggio, dare dell’imitatore a un attore. L’unico a non credere al paragone tra l’ispettore Stucky e il tenente Colombo di Peter Falk, tanto da infastidirsene, è colui che interpreta Stucky, Giuseppe Battiston: «Divento matto se mi vedo fare qualcosa che ha già fatto qualcuno, è il motivo per cui litigo con i registi che non sanno lavorare con gli attori, ma resta l’amore per Falk». (Corriere della Sera)
‘Muore’ per la letteratura, rinasce per la televisione. Pessima notizia, controbilanciata però dal fatto che giusto stasera su Rai 2 e Rai Play va in onda la prima di sei puntate della serie in cui l’ispettore prende le fattezze di Giuseppe Battiston, che lo aveva già interpretato al cinema in ‘Finché c’è prosecco c’è speranza’. (La Provincia di Cremona e Crema)
martedì 29 ottobre 2024 a cura della redazionemartedì 29 ottobre 2024 (MYmovies.it)
È una stagione arida per Rai 2, che raggiunge il 3% di share in prima serata con i telefilm americani, con picchi negativi in cui precipita all’1%: il debutto di Luca Barbareschi con Se mi lasci non vale ha racimolato l’1,8%, salito al 2% nella seconda puntata (293.000 spettatori), e il giovedì L’altra Italia di Antonino Monteleone la scorsa settimana ha toccato l’1,2% dopo il record negativo con lo 0,99%, tanto che è stata decisa la chiusura del programma e il 31 ottobre sarà l’ultima puntata. (la Repubblica)
È una regola non scritta. Nel nostro Paese un attore può dire di essere diventato davvero “qualcuno”, in tv, se viene chiamato a ricoprire almeno uno di questi due ruoli in una fiction: il “don” o l'ispettore. (ilmessaggero.it)
Il futuro l’ha ripagato della stima e l’attore friulano, in più di trent’anni di carriera, ha toccato vari generi e sfumature, con un’affezione particolare per autori come Gianni Zanasi, Silvio Soldini e Carlo Mazzacurati. (Elle)