Pavel Durov di Telegram rilasciato in libertà vigilata: cauzione a 5 mln di euro e non può lascare la Francia
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Pavel Durov, fondatore di Telegram arrestato a Parigi, dopo quattro giorni di detenzione è stato rilasciato dalla polizia francese ma in libertà vigilata. Inoltre dovrà pagare 5 milioni di euro e non può lasciare il Paese. Pavel Durov rilasciato: dovrà pagare una maxi cauzione L'arresto con la misteriosa Yulia Vavilova I reati contestati a Pavel Durov Pavel Durov rilasciato: dovrà pagare una maxi cauzione L’amministratore delegato di Telegram è stato incriminato nella capitale francese da due giudici istruttori in quanto è stato ritenuto responsabile di una serie di reati legati alla criminalità organizzata. (Virgilio Notizie)
Su altri giornali
L’accusa al social network fondato da Pavel Durov è quella di avere sottostimato la sua base di utenti per sfuggire alle normative più severe rivolte alle grandi piattaforme online. La notizia è stata pubblicata in mattinata nella prima pagina del Financial Times. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Al di là della vicenda giudiziaria che coinvolge in Francia il fondatore Pavel Durov, sotto la superficie del caso Telegram si nasconde qualcosa di più granulare e allo stesso tempo melmoso che ci riguarda tutti, forse la vera contraddizione del nostro tempo: più libertà o più sicurezza? Vorremmo tutte e due. (Corriere della Sera)
"La cosa principale qui, ovviamente, è che ciò che sta accadendo in Francia non si trasformi in una persecuzione politica": lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, riferendosi al caso del fondatore di Telegram, Pavel Durov (l'Adige)
Tanta confusione nel dibattito sull'arresto di Pavel Durov in Francia, fondatore di Telegram. E la libertà di comunicazione e la privacy non sono rivali della lotta al crimine: se si mettono da parte inutili estremismi è sempre possibile identificare soluzioni di compromesso (Agenda Digitale)
Milano, 28 ago. (il Dolomiti)
Questi numeri, uniti al fermo in Francia del suo fondatore e capo, Pavel Durov, gettano più di qualche ombra sul futuro della piattaforma che in diversi Paesi è più utilizzata di WhatsApp. (Corriere della Sera)