Sciopero venerdì 13 dicembre: a Torino bus e metro Gtt fermi per 4 ore, protesta per l’automotive a Venaria
Il Gruppo torinese trasporti, Gtt, informa che, in seguito all'ordinanza del ministero della Infrastrutture e dei trasporti, lo sciopero nazionale di domani venerdì 13 dicembre, sciopero a cui aderisce il sindacato Usb, sarà della durata di quattro ore. Lo sciopero sarà dalle 9 alle 12 per servizio urbano-suburbano, metropolitana, assistenti alla clientela e personale addetto al centro servizi al cliente e dalle 9 alle 13 per il servizio extraurbano e il servizio bus cooperativo linea 3971 (tratta Ciriè-Ceres). (La Stampa)
Su altri giornali
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha ufficializzato la precettazione per ridurre lo sciopero dei mezzi pubblici da 24 a quattro ore. (Corriere della Sera)
La protesta, proclamata da Usb, doveva durare 24 ore, dalle 21 di giovedì 12 dicembre sera alle 20.59 di venerdì. Per effetto dell'ordinanza firmata dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, l'agitazione è stata ridotta a 4 ore (dalle 9 alle 13) per quanto riguarda il trasporto pubblico locale (metro, bus, tram). (Adnkronos)
A seguito dell’intervento amministrativo da parte del Tar nel pomeriggio di giovedì 12 dicembre, è stato confermato lo sciopero di 24 ore indetto dal sindacato USB Lavoro Privato dalle 21di giovedì 12 alle 20:59 di venerdì 13 dicembre. (L'Eco di Bergamo)
Lo sciopero era stato inizialmente precettato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. I dipendenti dell'Atac, di Autoservizi Troiani/Sap e di Autoservizi Tuscia/Bis, infatti, incroceranno le braccia dalle 08:30 alle 17:00 e dalle 20 fino a fine servizio. (La Gazzetta dello Sport)
Alla fine la durata dell'agitazione è stata ridotta a 4 ore dopo l'intervento del ministro Salvini (a cui si è opposto il sindacato Usb) che ha firmato un'ordinanza imponendo la precettazione dei lavoratori. (Today.it)
E, nell’agire in autonomia, Matteo Salvini ha scritto un’ordinanza nella quale non spiega quali siano le “ragioni” della precettazione, anche perché i “disagi” che aveva inserito tra le motivazioni sono un “effetto fisiologico di tale forma di astensione dal lavoro” né “emergono le motivazioni in base alle quali i disagi eccederebbero tale carattere”, tenuto conto che erano previste le fasce di garanzia. (Il Fatto Quotidiano)