Paderno, le omelie 7 giorni dopo la strage: “Preghiamo anche per Riccardo e la sua famiglia”

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Il Notiziario INTERNO

La strage di Paderno nelle omelie della domenica una settimana dopo. Il dramma di Riccardo che ha sterminato la famiglia, la necessità di risposte di una comunità e i funerali da preparare. Strage di Paderno, le omelie 7 giorni dopo Intanto che si spengono per qualche giorno i riflettori dei media nazionali allentando la pressione mediatica dei giorni scorsi, la città di Paderno si interroga per trovare risposte dopo la strage della famiglia Chiarioni. (Il Notiziario)

La notizia riportata su altri giornali

Io gli ho tappato la bocca e gli ho sferrato altre coltellate. La prima coltellata l’ho data alla gola, lui si è svegliato e ha urlato "papà". (ilgazzettino.it)

Nella notte del 1 settembre un 17enne ha ucciso con 68 coltellate il fratellino di 12 anni e i genitori a Paderno Dugnano (Milano). "È da quest'estate che sto male, ma mi sono sempre sentito diverso da tutti quanti. (Fanpage.it)

Ai carabinieri ha parlato di un "malessere" covato da giorni. Inizialmente ha dato la colpa al padre, per poi crollare e confessare: "Li ho ammazzati tutti io". (Fanpage.it)

La gip Pietrasanta che ha disposto la custodia cautelare in carcere per il 17enne che ha ucciso la sua famiglia lo scorso 1 settembre a Paderno Dugnano (Milano), nell'ordinanza ha sottolineato la tendenza del ragazzo ad "aggiustare la versione dei fatti". (Fanpage.it)

Un drammatico faccia a faccia con i genitori e le coltellate sferrate senza pietà. La dinamica dell’omicidio di via Anzio 33 a Paderno Dugnano, in buona parte raccontata nei giorni scorsi, viene fuori in tutta la sua drammaticità nel provvedimento con cui ieri il gip del Tribunale per i minorenni Laura Margherita Pietrasanta ha disposto la convalida dell’arresto del diciassettenne reo confesso Riccardo C. (IL GIORNO)

«Ha pianto, rivivere quei momenti non è facile. È provato, ma è rimasto sorpreso ed è felice delle parole dei nonni, per questo ha chiesto di incontrarli». I nonni del ragazzo e gli zii, nonostante il dolore, hanno detto che non lo abbandoneranno mai e gli hanno portato alcuni oggetti personali in carcere. (Vanity Fair Italia)