Le forze militari russe, la caduta di Assad, i ribelli. La strategia di Mosca in Siria
La repentina caduta della Siria di Bashar al-Assad, sostenuta da Russia e Iran, sembra aver posto fine al progetto di Teheran di influenza nel Medio Oriente che prende il nome di “Mezzaluna sciita”, ma Mosca potrebbe invece continuare a mantenere la sua presenza in quel Paese fondamentale per gli interessi russi. Come sappiamo, il sostegno militare russo ad Assad durante l'offensiva delle milizie composte da diverse fazioni come l'Hts (Hayat Tahrir al-Sham), l'Sdf (Syrian Democratic Forces) e lo Sna (Syrian National Army) è stato minimo per via dell'impegno delle forze armate di Mosca nel conflitto ucraino, che sta assorbendo ingenti risorse, ma potrebbe essere stata una scelta politica. (il Giornale)
La notizia riportata su altri giornali
Secondo Lechner, una base permanente richiederebbe un accordo formale e Haftar probabilmente non ha l'autorità legale per siglare l’intesa. (Corriere del Ticino)
Stando alle immagini satellitari raccolte da Maxar oggi, venerdì 13 dicembre, la Russia si starebbe preparando a ritirare le truppe dalla Siria. Lo rivela la Cnn secondo cui Mosca – per decenni la più forte alleata della famiglia Assad – sembra stia cercando e preparando gli aerei in partenza dalle sue basi militari nel Paese. (Open)
La segretaria del Pd è diretta in Albania per verificare le condizioni dei centri per migranti costruiti dal governo italiano. Con la leader, Matteo Mauri responsabile della Sicurezza del Pd. (Tuttosport)
Almeno per il momento. Il caos nel Paese mediorientale è servito agli avversari di Putin (in primis gli Usa) proprio per mettere pressione alla Federazione, in vista dei colloqui sull'Ucraina. (QuiFinanza)
Presso la base aerea russa di Khmeimim, a Latakia, sulla costa mediterranea della Siria nord-occidentale, erano presenti due aerei da trasporto militare pesante AN-124, entrambi con il muso sollevato, a indicare che erano pronti a imbarcare il carico. (La Stampa)
Attende una risposta la domanda se la Russia perderà le sue due basi militari in Siria, di eccezionale valore strategico, ora che il gruppo post qaedista Hay’at Tahrir al Sham, che ha bombardato per anni con la sua aviazione, ha preso il potere a Damasco costringendo Bashar Assad e la sua famiglia in esilio a Mosca. (il manifesto)