Gli angeli dell’Erasmus a Valencia. “Intere mattinate a spalare nel fango”
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– Le alluvioni che hanno provocato oltre 200 morti nel sud-est della Spagna rappresentano uno dei disastri naturali più gravi della storia del Paese. La zona più colpita è quella di Valencia, dove si contano migliaia di sfollati e decine di dispersi. Armato di pala e secchio, anche uno studente dell’Università di Pisa ha affiancato i cittadini spagnoli per rimuovere il fango e sostenere chi ha perso tutto. (LA NAZIONE)
Ne parlano anche altri giornali
A nove giorni dalla devastazione provocata nella regione di Valencia (Spagna) da piogge torrenziali e tornando, i media spagnoli ricostruiscono che il 29 ottobre la delegata del governo centrale spagnolo a Valencia, Pilar Bernabé, chiamò tre volte la Regione per offrire risorse di fronte al rischio della Dana (il fenomeno atmosferico che ha martoriato i territorio e provocato oltre 200 morti) senza ricevere poi alcuna richiesta. (Il Fatto Quotidiano)
Ha visto l’area di Sedavì-La Torre, i primi pueblos oltre la grande arteria, la V-31, che apre Valencia alla sua periferia meridionale. Domani prevede una quarta missione. (la Repubblica)
E per spalare il fango, liberare chi ne è rimasto imprigionato, salvare ciò che ancora può essere salvato. Nessuno stupore che il Presidente della Comunità autonoma di Valencia, Carlos Mazòn, cerchi di bloccare le carovane di giovani e di persone solidali che accorrono nelle zone colpite dall’alluvione per portare il loro aiuto: acqua, viveri, abiti asciutti, coperte, medicamenti. (il manifesto)
In questo momento così drammatico per la Spagna, si ha notizia anche di storie di speranza e resilienza, come quella di un appassionato tifoso del Valencia CF, diventato virale sui social per il suo coraggioso tentativo di recuperare la preziosa collezione di maglie della squadra del cuore dalla sua abitazione invasa dal fango. (Tuttosport)
L’intensità di questa pioggia eccezionale è stata tale che, in soli dieci minuti, sono caduti ben 42 mm, provocando inondazioni rapide e rendendo alcune strade e aree del paese inaccessibili. (Meteo Giornale)
“Il fango andrà via ma la perdita di tante vite umane è il volto più duro di questa tragedia. Ci vorrà tempo per risollevarci, ritrovare la luce e la forza per continuare a guardare avanti”. (Servizio Informazione Religiosa)