Crisi dell’auto, il Ppe approva un documento contro le multe ai costruttori che non rispettano gli obiettivi di taglio delle emissioni
Mentre la crisi del comparto si aggrava, il Partito popolare europeo ha approvato un ‘piano per salvare l’industria dell’automotive‘. Al centro c’è la richiesta a Bruxelles di rivedere – come vorrebbe anche il governo italiano – il sistema delle multe previste dal 2025 per le case automobilistiche che non centrano i target intermedi di tagli delle emissioni. Nel documento il partito a cui aderisce Forza Italia chiede anche di garantire un approccio ‘tecnologicamente neutrale’ al traguardo finale del 2035 che prevede lo stop ai nuovi veicoli a benzina e diesel, consentendo quindi l’uso di un mix di tecnologie più ampio rispetto al solo elettrico e idrogeno, che comprenda anche biocarburanti ed e-fuels. (Il Fatto Quotidiano)
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Nel documento il Ppe chiede anche di garantire un approccio 'tecnologicamente neutrale' al traguardo finale del 2035 (che prevede lo stop ai nuovi veicoli a benzina e diesel), per consentire l'uso un mix di tecnologie più ampio rispetto al solo elettrico e idrogeno, tra cui biocarburanti ed e-fuels. (Tuttosport)
Le richieste Il Partito Popolare Europeo (Ppe) ha recentemente approvato un piano strategico per supportare l’industria automobilistica, chiedendo alla Commissione Europea di rivedere il sistema delle sanzioni previste per il 2025. (Economy Magazine)
SERVE UNA NUOVA POLITICA INDUSTRIALE Il settore auto in Europa sta affrontando diversi problemi e per superarli, ACEA ha presentato un suo contributo al Piano Industriale per il settore automobilistico che la Commissione Europea intende svelare a breve. (HDmotori)
Foti (MAE): “Target Pnrr raggiungibili in tempo ma serve maggiore spesa”. Stagnaro (Bruno Leoni): “La strategia di acquisto comune del gas Ue è fallita”. (Energia Oltre)
Il Partito Popolare Europeo, che ad oggi costituisce il più grande gruppo politico del Parlamento Europeo, intende fare pressione su Bruxelles con l’obiettivo di rivedere la norma che vieterà la vendita di tutte le automobili a benzina e diesel a partire dal 2035. (ClubAlfa.it)
Prima del Covid la quota di ricchezza generata dalla nostra industria era pari al 19,9% per cento del Pil. C'è il fronte dell'automobile, naturalmente (crisi nera, -34,5%), ma non solo: soffrono anche il settore elettrodomestici, il tessile e il calzaturiero. (Corriere della Sera)