Il collasso dell’industria automobilistica: 61mila lavoratori spazzati via in un fine settimana nero
Si allarga a macchia d'olio, e in tutte le direzioni, la crisi del mercato automobilistico. Non solo i costruttori ricorrono a licenziamenti di massa e riducono la produzione, ma anche l'indotto inizia a pagare un caro prezzo, con Michelin e Schaeffler costretti ad adattarsi al forte declino delle vendite di auto nuove. Nissan, ad esempio, ha annunciato il taglio di 9.000 posti di lavoro e una riduzione della capacità produttiva del 20%, portando la previsione annuale a 3,4 milioni di veicoli venduti, contro i 3,65 milioni inizialmente previsti. (Primonumero)
Ne parlano anche altri giornali
L’industria automobilistica italiana è in grave difficoltà. In caso contrario, infatti, la situazione potrebbe precipitare. (Virgilio)
A settembre, la produzione del settore automotive ha registrato un calo del 30% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, e la tendenza negativa si estende ai primi nove mesi del 2024, con una contrazione del 19,6% rispetto al 2023. (SicurAUTO.it)
Il settore automotive italiano è in difficoltà e ANFIA, associazione nazionale filiera industria automobilistica, lancia l'allarme chiedendo al Governo di rivedere la decisione di tagliare dell'80% il Fondo Automotive. (HDmotori)
L’industria automotive europea sta ormai andando a pezzi ma la politica di Bruxelles non accenna a cambiare rotta. Sono stati annunciati tagli in Volkswagen, Nissan, Audi, c’è crisi nera in Stellantis, l’indotto licenzia. (Panorama)
Si apre così l’analisi di Alix Partners messo a punto per il tavolo di discussione sull’automotive presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. «Sono 25mila i posti di lavoro a rischio, che potrebbero diventare 50mila». (Orticalab)
L’industria automobilistica italiana sta affrontando una delle crisi più gravi degli ultimi anni. Tra le cause principali della crisi vi sono la riduzione dei fondi di supporto al settore e le sfide legate alla transizione ecologica. (InvestireOggi.it)