Anche l'Unione europea indaga su Telegram: possibile violazione del Digital Services Act

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Corriere della Sera ESTERI

Al momento dell'arresto di Pavel Durov, l'Unione europea aveva subito messo in chiaro che non c'entravano niente. Il fermo era dovuto a una «indagine criminale su base locale», e dunque francese, «e non aveva niente a che vedere con il Digital Services Act», ovvero la legge europea entrata in vigore nel 2023 che punta a creare uno spazio digitale dove i diritti fondamentali degli utenti vengono rispettati. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

Un patrimonio stimato nel 2022 a 15,1 miliardi di dollari, quasi 1mln di utenti per Telegram fondata con il fratello Nikolai che non ha lasciato la Russia, l'editorialista del Corsera Federico Rampini, già vicedirettore del Sole 24Ore e corrispondente di Repubblica, nel suo ultimo articolo presenta Pavel Durov - la cui sorte, dopo l'arresto sabato scorso in Francia, sta tenendo il mondo intero col fiato sospeso - come un "piccolo Musk o Zuckerberg russo". (Il Giornale d'Italia)

Un tribunale francese ha deciso di formalizzare le indagini a suo carico per diversi capi di accusa. L'impianto dell'inchiesta è chiaro: Pavel Durov avrebbe consentito una lunga serie di attività criminali sulla sua piattaforma senza intervenire con nessuna forma di moderazione. (Fanpage.it)

Lo riporta l'agenzia AFp citando una sua Il miliardario franco-russo Pavel Durov, fondatore e Ceo dalla app di messaggistica arrestato sabato sera all'aeroporto Le Bourget in Francia, è stato rilasciato dalla polizia e trasferito al tribunale di Parigi in vista di una sua possibile incriminazione. (Secolo d'Italia)

Come si legge in una nota della procuratrice Laure Beccuau, l'imprenditore tech, classe 1984, deve rispondere di complicità nella gestione di una piattaforma online che consente di eseguire transazioni illecite; rifiuto di comunicare alle autorità competenti informazioni o documenti per eseguire intercettazioni; complicità nel compimento di reati che vanno dalla diffusione di materiale pedopornografico al traffico di stupefacenti, dalle frodi all'associazione a delinquere; riciclaggio di denaro; fornitura di servizi e strumenti di crittografia non autorizzati dalle autorità locali. (WIRED Italia)

La libertà è un bene nel quale ci riconosciamo, un bene da tutelare e garantire, chi la minaccia diventa avversario, non solo nel gioco argomentativo. È in gioco la libertà, dunque dobbiamo difenderla: questo è il frame - lo schema che si attiva, direbbe il vecchio Lakoff. (La Stampa)

La vicenda di Pavel Durov e di Telegram, come hanno scritto su il manifesto di ieri (martedi 27 agosto) Luigi De Biase e Juan Carlos De Martin, va approfondita seriamente, trattandosi di un peculiare servizio di messaggistica protetto di notevole successo. (articolo21)