Elezioni Usa, per chi tifano i politici italiani? Ecco le posizioni dei leader dei maggiori partiti

Pro Trump o pro Harris? Questo è il dilemma. E a schierarsi non sono solo gli Stati Uniti, ma anche i politici nostrani che, in modo netto o meno, hanno espresso la propria preferenza su chi vorranno come nuovo inquilino alla Casa Bianca. D'altronde il mondo intero, Italia compresa, verrà in qualche modo "toccato" da cosa accadrà alle urne dall'altra parte dell'oceano. L'attenzione è alta e tra il candidato repubblicano e la democratica la distanza è tale che una netta presa di posizione appare quasi d'obbligo. (ilmessaggero.it)

Su altri media

Ovvero i cittadini statunitensi, chiamati ad esprimere il loro voto per la corsa alla Casa Bianca, e i delegati dei 50 Stati Usa – più quelli del distretto di Washington D.C. , che saranno eletti direttamente dal corpo elettorale e poi formalmente designeranno il 47esimo presidente della storia americana. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La corsa alla Casa Bianca entra nel suo ultimo giorno. A meno di 24 ore dall'apertura delle urne, i sondaggi confermano il brevissimo distacco nelle proiezioni di voto fra Kamala Harris e Donald Trump. (Il Sole 24 ORE)

– Gli Stati Uniti sono in una fase di bassa marea, l’élite politica sotto la pressione degli elettori è sempre meno incline a svolgere il ruolo di arbitro e dominatore dell’ordine mondiale. Il prezzo della stabilità politica mondiale dovrà essere condiviso con gli alleati, a cui si chiederà di fare di più sul piano militare. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

A 24 ore dal voto americano

Quando sapremo chi ha vinto tra Kamala Harris e Donald Trump? Sarà chiaro intorno alle 4 di mattina come nel 2016 quando il tycoon sconfisse Hillary Clinton o solo giorni dopo come nel 2020 quando Biden «vendicò» l’ex first lady? Il Corriere vi accompagnerà lungo il percorso su tutte le sue piattaforme. (Corriere della Sera)

Reuters (Avvenire)

Oggi si chiude la campagna elettorale americana, domani anche le operazioni di voto: 77 milioni di elettori si sono già recati alle urne, un numero che supera ogni aspettativa e che ha ridato speranza al partito democratico: a votare in anticipo sono soprattutto i democratici, e negli Stati Uniti si dice che un'affluenza alta li avvantaggi. (Corriere della Sera)