Uefa: Milano non sarà la sede della finale di Champions 2027

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Il Fatto Quotidiano SPORT

Ora è ufficiale: lo stadio San Siro non ospiterà più la finale di Champions League 2027. Milano doveva essere la sede dell’evento, ma la Uefa ha deciso la retromarcia nel corso del Comitato esecutivo riunito oggi a Praga, in Repubblica Ceca. La notizia che era già nell’aria è quindi diventata ufficiale: tolta la finale di Champions al Meazza. Troppi i dubbi legati al futuro dello stadio: l’ipotesi di una ristrutturazione è stata bocciata da Inter e Milan, che ora spingono nuovamente per costruire un nuovo impianto. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri giornali

Con un comunicato, la UEFA ha reso noto di aver revocato allo stadio San Siro la possibilità di ospitare la finale di Champions 2027 (Europa Calcio)

Poiché il Comune di Milano "non poteva garantire che lo stadio di San Siro e i suoi dintorni non sarebbero stati interessati da lavori di ristrutturazione nel periodo della finale di Champions League del 2027", la Uefa ha deciso di non assegnare la finale a Milano e di riaprire (Secolo d'Italia)

Così il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, in una dichiarazione all'ANSA sulla decisione dell'Uefa di revocare la finale di Champions League 2027 assegnata a Milano. (Il Mattino di Padova)

"Poiché il Comune di Milano non può garantire che lo stadio di San Siro e i suoi dintorni non saranno interessati dai lavori di ristrutturazione nel periodo della finale della Champions League del 2027 - recita il comunicato -, è stato deciso di non assegnare la finale a Milano e di riaprire la procedura di gara per designare una sede idonea, con una decisione prevista per maggio-giugno 2025". (Diretta)

A renderlo noto è stata la stessa massima autorità europea del calcio europeo al termine del proprio Comitato esecutivo svoltosi a Praga. Alla base della scelta c’è l’impossibilità del Comune meneghino di garantire che in quel periodo l’area non sarà interessata da lavori di ristrutturazione. (QuiFinanza)

Poco più di un anno, con la fine dei lavori stimata per il dicembre del 2025, per mettere fine a un’odissea che ha attraversato due interi mandati amministrativi e offrire alla città una casa dello sport adeguata agli standard di comfort e di sicurezza più evoluti, ma coerente anche all’ambizione di ospitare manifestazioni di altissimo livello nazionale e internazionale. (SARdies.it)