Pirateria tv, contro il pezzotto pene fino ad un anno di carcere anche per chi non denuncia: "Nessuno è al sicuro"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Le commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno approvato due emendamenti riformulati da Fratelli d'Italia e Forza Italia, all'interno del Decreto Omnibus, contra la pirateria e a tutela del diritto d'autore. Corriere.it riassume il funzionamento delle cosiddette multe automatiche, con pene più aspre e più obblighi per i vari attori in gioco, dai fornitori di servizi Vpn e Dns e sottolinea come il Governo adesso parli di "tolleranza zero": chi infrange il divieto può rischiare fino ad un anno di carcere, anche chi viene a conoscenza della truffa e non la denuncia, compresi i fornitori. (Calciomercato.com)
Su altre fonti
Il DL Omnibus è in votazione oggi al Senato, con la fiducia, e poi passerà in votazione alla Camera entro l’8 ottobre, molto probabilmente di nuovo con la fiducia. (Libero Tecnologia)
Erano ormai mesi che i vertici di chi detiene i diritti tv del calcio italiano annunciavano una dura lotta contro la pirateria. Alla fine sono arrivate le nuove misure che terrorizzano coloro che hanno deciso di non pagare le classiche piattaforme che operano in Italia e offrono abbonamenti per poter seguire lo sport e il calcio. (Il Posticipo)
Il Governo italiano prova a stringere attorno al cosiddetto 'pezzotto' e in generale sugli streaming illegali di contenuti audiovisivi in Italia, andando ad affrontare su tutti sopratuttto il problema (TUTTO mercato WEB)
Pezzotto. Stamattina il Senato ha dato il via libera al decreto Omnibus con 98 sì e 88 no. Confermata quindi la pena della reclusione fino a un anno per i prestatori di servizi di accesso alla rete, i soggetti gestori di motori di ricerca, gli intermediari di vpn, ecc. (Key4biz.it)
Luce verde per gli emendamenti che incrementano le misure per la lotta alla pirateria, seppur con alcune modifiche. (DDay.it)
Con i due emendamenti "anti-pezzotto" al decreto Omnibus la maggioranza di centrodestra mette nel mirino i motori di ricerca come Google e le piattaforme come Amazon: i loro dirigenti potranno essere chiamati a rispondere penalmente in caso di violazioni del diritto d'autore e della legge anti-pirateria (il Giornale)