Enrico Mattei tradito dal Piano che assurdamente porta il suo nome e ancora più dalla presenza italiana nella coalizione anti Houthi (C. Resta)

Il cosiddetto Piano Mattei è un’imbroglio e non piacerebbe a Mattei se fosse vivo e la missione Aspides soprattutto ne contraddice lo spirito Il cosiddetto Piano Mattei non dovrebbe essere chiamato in questo modo anzitutto per semplice rispetto della verita e della personalità del grande uomo di Stato e capitano di industria. Infatti La situazione geopolitica interna ed estera allora era profondamente diversa. (Farodiroma)

Ne parlano anche altri media

Un elogio spassionato per la Meloni e il suo governo: a pronunciarlo è una voce importante dell'imprenditoria italiana: Marco Tronchetti Provera. Si sta muovendo molto bene, l'Italia a tutti i tavoli è apprezzata, grazie anche alla qualità del presidente del (Secolo d'Italia)

Domenica 4 febbraio 2024 Sondaggi TP: Sì a piano Mattei. Spaccatura su autonomia differenziata. (agenzia giornalistica opinione)

Qui nessuno ne ha parlato. Il vertice Italia-Africa era troppo lontano dalla situazione politica del Paese per sperare di lasciare qualche traccia. Il Niger, dal colpo di stato del passato luglio, è attualmente in ‘osservazione giuridica’ da parte della Comunità Internazionale. (Il Fatto Quotidiano)

Dopo ripetuti annunci il Governo ha presentato, in un mediatico Vertice Italia – Africa, il “Piano Mattei”. Importante sottolineare fin da subito le parole di apertura del Vertice della Premier Meloni, parole che, a partire da una memoria storica, dovrebbero dire (LaGuida.it)

Otto considerazioni sul Piano Mattei di Meloni per l'Africa. L'analisi di Riccardo Pennisi, analista geopolitico. 1. L’interesse per il grande continente a meridione dell’Europa è meritorio e necessario per l’Italia – proiettata dal punto di vista geografico e culturale verso il Mediterraneo, il Vicino Oriente e l’Africa, ma spesso impegnata a dimenticarselo. (Start Magazine)

Non ci sono riferimenti di alcun tipo eppure da anni si discute di un hub sul Mediterraneo, anche se ad oggi mancano pure le infrastrutture di base. “Nel prossimo futuro ci sono investimenti enormi: i corridoi energetici di collegamento con l’Africa, i gasdotti, le fibre digitali che connettono tre continenti, lo sviluppo delle energie alternative e Gela deve essere al centro del piano nazionale e mondiale. (quotidianodigela.it)