Decreto Flussi e Corti d’Appello, la toppa del governo è peggio del buco
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Una maggioranza in confusione, alla perpetua ricerca di toppe necessarie per rimediare a errori grossolani contenuti in decreti scritti sull’onda delle polemiche. Toppe che però poi si rivelano peggiori dei buchi per i quali erano state progettate. È quanto accade in Parlamento da tempo. Ed è accaduto anche ieri alla Camera, impegnata nella conversione in legge del Decreto flussi. In modo plateale. (LA NOTIZIA)
Se ne è parlato anche su altre testate
Lo ha affermato Pino Bicchielli, vicecapogruppo di Noi moderati alla Camera, nella dichiarazione di voto sulla fiducia posta dal GOverno sul cosiddetto decreto legge flussi. "La gestione dei flussi migratori è nel programma del centrodestra, che dagli elettori ha ricevuto un preciso mandato. (Civonline)
Decreto flussi, nessun ingresso previsto in Bergamasca nel 2024 (L'Eco di Bergamo)
– Emergency interviene con fermezza contro il Decreto Flussi, in discussione alla Camera, definendolo un “ennesimo pessimo intervento” nella gestione del fenomeno migratorio. In una nota ufficiale, l’organizzazione sottolinea come il governo continui a trattare la migrazione come un’emergenza da respingere, anziché come un fenomeno strutturale da regolare con equità e serietà. (Stranieri in Italia)
Il diciassettesimo testo con cui il governo Meloni ha riscritto le norme sull’immigrazione ha incassato la fiducia alla Camera, con 180 sì e 106 no. A finire nel provvedimento è stato anche il decreto cosiddetto “Paesi sicuri“, varato lo scorso 23 ottobre dopo la liberazione dei primi richiedenti asilo dai centri italiani in Albania per decisione del tribunale di Roma alla luce della nota sentenza della Corte di giustizia europea. (Il Fatto Quotidiano)
"Come Più Europa esprimeremo un voto di netta e forte contrarietà alla fiducia sul dl Flussi: si tratta del 76esimo decreto che l’esecutivo Meloni ha sfornato in questa legislatura, con una ulteriore compressione delle prerogative parlamentari: non solo è stato innestato un altro decreto, quello sui Paesi sicuri, che era già stato depositato al Senato dove tuttora langue in attesa di essere abrogato, ma quando era già concluso il ciclo di audizioni, a tempo scaduto sono arrivati gli emendamenti del governo e della relatrice che hanno introdotto parti di normativa del tutto nuove, ampliando il perimetro del provvedimento ed eludendo in questo modo da una parte il vaglio del presidente della Repubblica e, dall’altra, evitando che ci fosse un esame completo della commissione competente”. (Civonline)
«È un meccanismo lungo e complesso, che ostacola il cittadino che vuole legalizzare l’assunzione di una colf o badante, quello regolato dai Flussi immigratori che, tra l’altro, per il 2024 non ha previsto alcun ingresso per la provincia di Bergamo, nonostante le oltre 3500 domande presentate. (L'Eco di Bergamo)