Siria nel caos, oltre 50 mila sfollati. Libano: tregua a rischio
Siria nel caos, oltre 50 mila sfollati. Libano: tregua a rischio La difficile situazione in Siria. Dopo Aleppo i ribelli accerchiano la città di Hama. E intanto vacilla la tregua in Libano. Servizio di Vito D’Ettorre Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (TV2000)
Se ne è parlato anche su altri media
Nello scacchiere mediorientale sono parecchi gli interessi in campo. Talvolta sono contrapposti in maniera netta, talaltra si intrecciano. E c'è chi gioca su più tavoli contemporaneamente. Al centro, lo scontro indiretto tra Israele e l'Iran. (Avvenire)
L'UNICEF chiede a tutte le parti di cessare immediatamente le ostilità e di adottare tutte le misure possibili per garantire la sicurezza e il benessere di ogni bambino in Siria colpito da questo conflitto. (UNICEF Italia)
Dopo la tempesta della conquista di Aleppo da parte di forze jihadiste filo-turche e l'apparizione mediatica del presidente siriano Bashar al Assad a Damasco, le pedine sullo scacchiere siriano sono tornate a muoversi in modo frenetico. (La Stampa)
I siriani stanno scappando. “Al 30 novembre, più di 48.500 persone erano sfollate, un forte aumento rispetto alle 14mila registrate il 28 novembre”, ha specificato l’Ente, il cui responsabile, Tom Fletcher, ha espresso sul suo profilo X preoccupazione per la situazione di “decine di migliaia di persone” in procinto di fuggire. (L'Opinione)
Risponde anche L’Aquila all'appello del dipartimento di Stato americano sulla “de-escalation delle armi in Siria". Dopo gli scontri armati degli ultimi giorni, con un bilancio che ha raggiunto 514 morti, inclusi 92 civili, migliaia di persone sono state nuovamente costrette a lasciare le loro case. (Il Capoluogo)
Sono quasi 50mila le persone sfollate in Siria negli ultimi giorni. Per la cronaca, “al 30 novembre, più di 48.500 persone erano sfollate, un forte aumento rispetto alle 14mila registrate il 28 novembre”, secondo l’Ocha, il cui responsabile Tom Fletcher ha espresso preoccupazione per la situazione di decine di migliaia di persone in procinto di fuggire. (L'Opinione)