ISRAEL KATZ OTTIMISTA SUGLI OSTAGGI

Israele potrebbe essere davvero a un passo da un’intesa per la liberazione degli ostaggi a Gaza. A confermarlo è stato il ministro della Difesa Israel Katz, che davanti alla Commissione esteri e difesa della Knesset – il parlamento dello Stato ebraico – ha espresso un cauto ottimismo: “Siamo più vicini che mai a un accordo”. Parole che fanno eco a quelle pronunciate domenica dal primo ministro Benjamin Netanyahu dopo un colloquio telefonico con Donald Trump, il presidente eletto degli Stati Uniti, deciso a riportare gli ostaggi a casa entro il 20 gennaio, data del suo insediamento. (L'Opinione)

La notizia riportata su altri giornali

Se lo chiedono soprattutto i famigliari degli ostaggi, sperano che una di quelle note porti la notizia che le trattative si sono sbloccate. I giornalisti israeliani si chiedono che cosa ci sia scritto, quali questioni di Stato debbano essere affrontate in diretta durante il processo per corruzione. (Corriere della Sera)

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, è in viaggio verso Il Cairo, in Egitto, per colloqui sul cessate il fuoco a Gaza. Lo riferiscono fonti informate alla Reuters, secondo cui è possibile la firma di un accordo nei prossimi giorni. (L'HuffPost)

Evoca immagini di attentati in luoghi pubblici, lanci di bottiglie molotov o, persino, pescatori di frodo intenti a devastare con esplosivi i fondali marini. Tuttavia, non ho trovato altra parola che rendesse adeguatamente l’idea di un capo di Stato che, in rapporto alla popolazione, abbia lanciato così tante bombe negli ultimi decenni, tanto per difendersi quanto per attaccare. (Avanti Online)

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Israele sfonda la linea di demarcazione fissata dall’Onu sulle alture del Golan ed estende fino alle porte di Damasco la sua «zona difensiva sterile», mentre con 310 raid aerei annienta flotta e basi militari della Siria che fu. (il manifesto)

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si presenterà oggi per la prima volta al banco dei testimoni nel suo processo per corruzione, in base a un’ordinanza del tribunale che probabilmente lo costringerà a destreggiarsi per settimane tra l’aula di tribunale e il gabinetto di guerra. (Il Sole 24 ORE)