Romana Maggiora Vergano al Festival di Venezia 2024 è una giovane dea piena di grinta

Romana Maggiora Vergano al Festival di Venezia 2024 incarna la determinazione di una giovane attrice che sta vivendo il suo anno d'oro È il suo momento. Questi ultimi anni, per la giovane attrice Romana Maggiora Vergano, sono stati quelli di una crescita spedita e inarrestabile. Classe 1997, calca ormai da tempo i vari set delle fiction italiane, da Don Matteo a Liberi tutti. Ma è da un paio d'anni che ha preso sempre più la scena: prima interpretando Michela, ribelle figlia del boss, nella serie Sky Christian e poi facendo la protagonista del film Gli anni belli, anche lì nei panni della travagliata adolescente Elena (Vogue Italia)

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Di sé, della sua vita Francesca Comencini aveva fatto la materia del film d’esordio, Pianoforte (1984) premiato proprio alla Mostra di Venezia, nel quale raccontava i suoi anni dell’eroina e di un amore che questa aveva divorato, della scelta di vita e di morte di una giovane coppia e con loro di una generazione. (il manifesto)

«Dopo tanti anni passati a fare il suo stesso lavoro cercando di essere diversa da lui, ho voluto raccontare quanto ogni cosa che sono la devo a lui. Ho voluto rendere omaggio a mio padre, al suo modo di fare cinema, al suo modo di essere, all’importanza che la sua opera e il suo impegno hanno avuto per il nostro cinema, all’importanza che la sua persona ha avuto per me». (La Stampa)

Il rapporto con papà Luigi, e poi l'elogio alla fragilità e l'abbraccio come strumento di racconto: dietro una certa retorica, un film altamente emotivo che riesce a parlare al pubblico. Protagonisti, gli splenditi Romana Maggiora Vergano e Fabrizio Gifuni. (Movieplayer)

Il tempo che ci vuole, Francesca Comencini racconta con un coraggio da leonessa il rapporto con il padre

Stasera l’81ma Mostra si chiude con la consegna del Leone d’oro e il film di Pupi Avati L’orto americano. (ilmessaggero.it)

Il suo film più personale, emozionato ed emozionante, e forse anche il più bello. (Il Fatto Quotidiano)

Francesca Comencini è diventata davvero una regista all’altezza di suo padre, e lo dimostra proprio con Il tempo che ci vuole, scavando a fondo e con efferata spietatezza in quel rapporto per lei così centrale e raccontandolo come se le sue sorelle e sua madre non esistessero. (MYmovies.it)