Lo spot del governo: «Beccato», i finanzieri dall’evasore che ordina aragosta e champagne

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Corriere TV ECONOMIA

«La bella vita è finita, l’evasione si paga»: la nuova campagna del governo A giorni in tv e in radio il nuovo spot del governo contro l’evasione fiscale. «La bella vita è finita, l’evasione si paga», è la promessa dei due finanzieri. (Corriere TV)

Ne parlano anche altre fonti

Lo spot contro l'evasione diffuso dal governo va contro il profondo Dna liberale della coalizione di centrodestra, perché esalta un'attività poliziesca di repressione, rappresenta l'evasore tipo come il tronfio plutocrate capitalista che una certa sinistra vuole descrivere e va nella direzione dei regimi che, quando le cose non vanno, individuano un nemico per il popolo (il Giornale)

La preoccupazione del governo per il destino del concordato preventivo biennale tra fisco e partite Iva è sempre più evidente. Il viceministro con delega al fisco Maurizio Leo ha le mani legate: i dati sul gettito aggiuntivo servono al più presto, visto che Lega e Forza Italia sperano in quei soldi per finanziare una serie di interventi che non hanno trovato spazio nel ddl di Bilancio per mancanza di coperture. (Il Fatto Quotidiano)

E si chiude con due finanzieri che gli suonano al campanello di casa: «Beccato, l'evasione fiscale si paga. Da oggi ancora più controlli e sempre meno evasori». (il Giornale)

Lavoro sommerso: la Calabria al vertice dell’economia non dichiarata (Calabria Magnifica)

La campagna vuole sensibilizzare alla dichiarazione dei redditi e al pagamento delle tasse: «Tanto non paga lui, paghi tu» (Open)

Poche ore fa, sulle pagine di questo giornale, il Direttore Sallusti ha sottolineato alcuni degli aspetti più caricaturali e grotteschi di uno spot contro l'evasione fiscale diffuso dal Governo. (il Giornale)