Il Libano, Gaza e tutti i fronti aperti di Israele

Il Libano, Gaza e tutti i fronti aperti di Israele
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Pagine Esteri ESTERI

Twitter WhatsApp Facebook LinkedIn Email Print di Eliana Riva – Pagine Esteri, 30 settembre 2024. Chi immagina con timore la “guerra totale” tanto temuta da un anno a questa parte in Medio Oriente come lo scontro armato diretto e senza limiti tra Israele e Iran, probabilmente potrà rimanere tranquillo ancora per un po’. Teheran si trova in una posizione difficile, che diventa più scomoda giorno dopo giorno. (Pagine Esteri)

Ne parlano anche altri giornali

(di Nicola Cristadoro ) (Difesa Online)

Moralità capovolta, il bene oscurato dal male L'intera esistenza di Hamas non è altro che una litania di raccapriccianti crimini di guerra, eppure contro ogni etica e logica si "tratta" con Hamas e si presta grande attenzione alle sue pretese A partire dalle spaventose atrocità perpetrate lo scorso 7 ottobre dall’organizzazione terroristica nazi-islamista Hamas, sembra che tutti i criteri di decenza e razionalità, insieme agli standard comunemente accettati di bene e male, siano stati stravolti. (israele.net)

Il Libano nel quale nacque era un modello di convivenza tra etnie e religioni diverse. «Alla fine della Guerra Fredda – spiega lo scrittore franco libanese in una intervista a Repubblica – siamo passati da un mondo diviso per linee ideologiche a un mondo diviso per linee identitarie». (Corriere del Ticino)

Il Libano e la lezione del 2006: gli errori che Israele non vuole ripetere

Si avvicina il terribile anniversario del 7 ottobre, tra una settimana sarà inevitabile tracciare dei bilanci. Siamo in una fase di rilancio delle fortune di Benjamin Netanyahu. (Corriere della Sera)

Cinquecentomila libanesi hanno lasciato la propria casa in cerca di un riparo, una persona su undici. A fine settembre, in una settimana, in settecento hanno perso la vita sotto le bombe israeliane, e tra questi anche il segretario di Hezbollah, Hassan Nasrallah. (Altreconomia)

Nel 2006 i militanti e l’esercito di Israele l’avevano occupata a turn… GERUSALEMME – C’è una “casa matta” ad Ait al Chaab: sulla facciata, le finestre danno sulle colline di fronte e dunque su Israele, tanto vicino che a tratti si vedono i suoi soldati muoversi. (la Repubblica)