La casa editrice Penguin che vieta all’Ia di usare i suoi libri per “allenarsi” è una delle scelte più importanti di questo secolo, ma davvero è un pericolo per la letteratura? Non più del Premio Stre

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Se le Intelligenze artificiali (Ia) dovessero essere addestrate con la narrativa contemporanea l’Ia diventerebbe stupida. La notizia che la Penguin abbia annunciato l’inserimento, nella pagina del copyright di tutti i suoi libri, una clausola che espressamente vieta l’utilizzo dei loro testi per l’addestramento delle Ia è una delle notizie più importanti degli ultimi decenni, se ancora il pensiero e la scrittura hanno importanza, cosa della quale dubito già da un po’. (MOW)

Ne parlano anche altri media

Una lunghissima lista di nomi eccellenti del mondo del cinema, della musica, della letteratura, ha firmato una lettera in cui avvertono le società di intelligenza artificiale che l’uso senza licenza del loro lavoro è una “grave e ingiusta minaccia” per il sostentamento degli artisti. (la Repubblica)

L’accusa è la stessa indicata nella causa pilota aperta un anno fa dal New York Times contro Open AI e Microsoft: i sistemi di intelligenza artificiale si “allenano“ in rete su opere protette dal copyright (gli articoli, le fotografie, i grafici, i disegni del giornale) senza autorizzazione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

È questa la tesi che ha mosso migliaia di artisti e aziende del mondo della musica, del cinema e della cultura a firmare il 22 ottobre un appello riguardante formazione della tecnologia del momento. (WIRED Italia)

Da Matrix a Blade Runner, Intelligenza artificiale e cinema in 20 film Cinema (Sky Tg24 )

È il senso della dichiarazione-appello firmata da oltre 10.500 persone, in gran parte musicisti, scrittori, attori, artisti, fotografi e altro ancora, attori e compositori vincitori di Oscar e musicisti multiplatino. (Il Fatto Quotidiano)

Sono già 13mila e 500 i firmatari della «Dichiarazione sull'addestramento dell'AI», che considera violazione del copyright l'uso senza autorizzazione di testi, opere d'arte e musiche da parte di società come Open AI, Meta, Stability AI. (Corriere della Sera)