Giappone, Iwao Hakamada assolto dopo decenni nel braccio della morte
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Iwao Hakamada, ex pugile giapponese, ha ottenuto la tanto attesa assoluzione dopo decenni di ingiusta detenzione. Nel 1968, una sentenza lo aveva condannato a morte per il brutale omicidio di un dirigente aziendale e della sua famiglia, avvenuto due anni prima. Dopo quasi 50 anni passati nel braccio della morte, la verità è finalmente emersa. Nel marzo 2023, il tribunale distrettuale di Shizuoka ha riaperto il caso, accogliendo nuove prove che dimostravano la fabbricazione di elementi a carico di Hakamada. (Il Dubbio)
Ne parlano anche altre fonti
Un verdetto più unico che raro arriva dalla Corte di Shizuoka, in Giappone, che ha assolto dalle accuse di aver commesso quattro omicidi nel 1966 Iwao Hakamada, un ex pugile di 88 anni condannato a morte che ha trascorso ben 56 anni in attesa che arrivasse il giorno del giudizio. (il Giornale)
In Giappone, il tribunale ha deciso oggi dopo 56 anni l'assoluzione di Iwao Hakamada, l'ex pugile professionista di 88 anni condannato a morte con l'accusa di quadruplice omicidio. Si conclude così uno dei casi giudiziari più controversi, in uno dei grandi Paesi industrializzati che pure applica, come negli Stati Uniti, la pena di morte. (Avvenire)
Cavallerizzo, piccolo paese che muore, luogo periferico e marginale, è in realtà il mondo. (Adnkronos) – A Cavallerizzo tutti sapevano che era necessario controllare e incanalare le acque che alimentavano la frana, ma l’incuria e le inadempienze delle istituzioni hanno “risvegliato il drago”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Si tratta di una sentenza clamorosa, seppur non del tutto inaspettata, che sta facendo parlare il Giappone su una delle sue vicende di cronaca più celebri degli ultimi decenni. Quando di anni, però, ne ha ormai 88. (La Stampa)
A 88 anni Hakamada è stato assolto in uno dei casi giudiziari più controversi della storia giapponese. Il tribunale distrettuale di Shizuoka ha emesso oggi una sentenza che ribalta la condanna a morte ricevuta nel 1968 per l'omicidio di una famiglia. (Corriere della Sera)
In Giappone assolto a 88 anni, dopo 46 nel braccio della morte 26 settembre 2024 (Il Sole 24 ORE)