Israele e i suoi interessi: “Vuole una Siria stabile, con il dittatore o senza”

Sunniti e sciiti, jihadisti contro il regime alleato di Iran e Hezbollah libanesi, nascosto sotto l’ombrello protettivo dei missili russi. E poi gli interessi dei turchi che sostengono i ribelli; e quelli di Israele, che ha bisogno di sminare i territori di confine per non finire sotto una pioggia di razzi. Un mosaico orientale complicato dalla presenza di tanti tasselli. “Ma alla fine, tutti torneranno al punto di partenza: la necessità di fare la pace; con o senza Bashar al-Assad”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altre testate

Beirut — «In Siria si sta realizzando il piano americano per il Medio Oriente che ha lo scopo di spezzare l’asse della resistenza e circondare l’Iran. Poiché la poltrona di capo è riservata a una figura… (la Repubblica)

Ora tutti gli attori regionali e non, coinvolti già direttamente o indirettamente nel conflitto mediorientale, si trovano di fronte ad una situazione ch… (L'HuffPost)

Si apre il fronte siriano. Si apre in un momento in cui erano ridotte, almeno in parte e momentaneamente, le pressioni sull'Iran. Effetto della tregua tra Israele e gli Hezbollah libanesi, storicamente sostenuti dalla Repubblica Islamica, come Hamas contro cui Israele combatte da oltre un anno nella Striscia di Gaza. (Adnkronos)

Israele colpisce siti al confine Siria-Libano: usati da Hezbollah per armi

«Sono pronto per un cessate il fuoco in qualsiasi momento» ha dichiarato, ribadendo tuttavia che non accetterà la fine della guerra come invece chiede Hamas. (La Stampa)

Di fronte alla fulminea accelerazione della guerra civile in Siria, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ieri ha evocato «il rischio di un collasso migratorio». E ha fatto bene, perché la memoria corre al 2015-2016, quando la Germania guidata dalla cancelliera Angela Merkel decise di accogliere oltre un milione di profughi siriani che risalivano la rotta Balcanica. (Liberoquotidiano.it)

I caccia dell’aeronautica militare israeliana hanno colpito le infrastrutture militari siriane nei pressi dei valichi di frontiera tra Siria e Libano, che secondo le Forze di difesa israeliane (Idf) venivano utilizzate “attivamente” da Hezbollah per trasferire armi. (LAPRESSE)