Francia, rebus coalizioni: "Le alleanze si pagano, nessuno vuole bruciarsi. L’obiettivo vero è l’Eliseo"

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Gilles Gressani, direttore della rivista francese ed europea ’Grand Continent’, che accadrà tra Parlamento ed Eliseo dopo il risultato delle legislative? "Il primo passaggio chiave sarà il 18 luglio, quando si riunirà l’Assemblea nazionale per votare la presidenza. Lo stesso giorno a Strasburgo si vota su Ursula von der Leyen. E per un gioco di riflesso, Parigi dovrà esprimersi in modo implicito anche su questo, a dimostrazione di un doppio effetto di europeizzazione della politica francese. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se ne è parlato anche su altre testate

Come avreste reagito se la cronista di uno dei principali quotidiani italiani, dopo appena qualche minuto dalla pubblicazione degli exit-poll, vi avesse nominato proprio quella parola – scissione – nel bel mezzo di una festa? Quella del 7 luglio non è né un’elezione, né una notte d’estate come le altre. (Jacobin Italia)

Lo avrebbe annunciato durante la riunione all'Eliseo con i leader di partito, tra cui il primo ministro Gabriel Attal, il ministro degli Interni Gerald Darmanin e l'ex premier Élisabeth Borne (Sky Tg24 )

Anche questa volta in Francia l’ascesa al potere della Le Pen è rinviata a data da destinarsi. (L'HuffPost)

"Un premier di sinistra o blocchiamo la Francia"

La frangia più a sinistra del Nouveau Front Populaire (il calderone fatto da verdi, socialisti, comunisti della prima ora e chi più ne ha più ne metta per arginare lo spauracchio della famigerata destra) dopo aver sbancato le elezioni grazie al patto di ferro con i Macronisti, propone una tassazione mostruosa per finanziare la folle riforma delle pensioni che ha promesso agli elettori in campagna elettorale. (Nicola Porro)

Emmanuel Macron è in difficoltà nel formare un governo, non potendo né includere né escludere La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon. (Milano Finanza)

E così che la République, la Quinta repubblica francese, si sta trasformando in un gigantesco frigorifero. Anzi no, trattiamo per un governo di larghe intese per isolare le estreme. (il Giornale)