'Ndrangheta, operazione “Sahel” a Cutro: il “fiore” da versare 3 volte l’anno. Così controllavano ogni zona

Sette episodi estorsivi, di cui sei messi a segno e uno tentato. È soprattutto con le pretese di denaro che la famiglia Martino aveva ripreso a dettare legge a Cutro all'indomani del declino della cosca Aracri falcidiata da arresti e condanne. Sotto scacco erano finiti gli imprenditori, dei settori edili, agricolo e commerciale, che dal 2021 al 2022 subirono le imposizioni dei figli e della moglie del detenuto Vito Martino , ex braccio destro dell'ergastolano boss N icolino Aracri. (Gazzetta del Sud - Edizione Catanzaro, Crotone, Vibo)

Su altri giornali

La notizia che il boss della ‘ndrangheta Nicolino Aracri aveva manifestato l’intenzione di collaborare con la giustizia, emersa nell’aprile 2021, sconcertò i suoi storici sodali al punto da "scaricarlo" e riorganizzare la cosca (il Resto del Carlino)

Lo stesso procuratore facente funzioni di Catanzaro Vincenzo Capomolla durante la conferenza stampa ha voluto sottolineare quanto emerso nel corso delle indagini dei carabinieri. Anche l’operazione di ieri Sahel sui nuovi equilibri criminali a Cutro ha confermato il ruolo della criminalità rom nel narcotraffico. (Gazzetta del Sud - Edizione Catanzaro, Crotone, Vibo)

Tra gli arrestati, 15 sono stati condotti in carcere, 7 posti agli arresti domiciliari e 9 sottoposti all’obbligo di dimora. (wesud)

Tra gli arresti dell’operazione Sahel c’è Veneranda Verni, moglie del boss Vito Martino. Per la Dda di Catanzaro avrebbe avuto un ruolo «autonomo e operativo» nella gestione delle estorsioni, dello spaccio di droga e delle controversie all’interno della nascente nuova costa. (LaC news24)

«Congratulazioni alla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata dal procuratore Vincenzo Capomolla, e ai carabinieri del Comando provinciale di Crotone che, con l’operazione Sahel, hanno stroncato il tentativo di un clan emergente di Cutro di affermare la propria egemonia sul territorio. (wesud)

Un’indagine che ha svelato tra l’altro l’attività estorsiva della consorteria e un traffico di droga sulla direttrice Cutro-Catanzaro-Cosenza, e ha fatto emergere ancora una volta il ruolo criminale delle donne di ‘ndrangheta. (CatanzaroInforma)