7 ottobre, un anno dopo – Iran e Israele alla resa dei conti, gli arsenali a confronto

L'andamento della crisi in atto in Medio Oriente, la peggiore dai tempi della guerra del Kippur del 1973, che apre alla possibilità (lungi dall'esser certa) di una guerra aperta, consiglia di dare uno sguardo al potenziale militare dei due Paesi che ne sono coinvolti: Iran e Israele. L'anno più lungo del Medio Oriente Le forze armate iraniane sono composte da (Inside Over)

Se ne è parlato anche su altri giornali

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Il premier israeliano Benyamin Netanyahu si è incontrato ieri sera per oltre cinque ore con un gruppo di ministri, alti funzionari dell'Idf e dell'intelligence per cercare di raggiungere una decisione riguardo alla portata e ai tempi della risposta israeliana contro l'Iran. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Nel lungo vertice notturno, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha preso decisioni chiave sulla risposta da dare all'attacco missilistico iraniano del primo ottobre. Anche la tv Kan sostiene che la riunione è stata "una discussione decisiva sulla questione iraniana". (Il Piccolo)

Israele deve colpire i pasdaran, non il nucleare in Iran

"Abbiamo degradato le capacità di Hezbollah, eliminato migliaia di terroristi, tra cui lo stesso Hassan Nasrallah, il suo sostituto e il sostituto del suo sostituto", ha continuato, dichiarando ufficialmente l'uccisione di Hashem Safieddine nell'attacco a Beirut sud la settimana scorsa. (Tiscali Notizie)

Introduzione (Sky Tg24 )

Le analisi sull’imminente contro-rappresaglia israeliana all’attacco missilistico iraniano della notte fra l’1 e il 2 ottobre scorsi si dividono fra quante immaginano che i caccia con la stella di David colpiranno le installazioni nucleari di Tehran, e quante sostengono che a fare le spese dell’offensiva sarà l’infrastruttura dell’industria petrolifera, già in difficoltà per le sanzioni occidentali. (Tempi.it)