Consipe, le recenti vicende di Trapani: riflessioni e condanne necessarie

Le recenti vicende di Trapani inducono inevitabilmente a fare serie riflessioni sul sistema penitenziario. È opportuno chiarire che chiunque non osservi un comportamento lecito e, anzi, abusi in qualsiasi forma del ruolo che riveste, ancor più se rappresentante della legalità e della sicurezza in nome dello Stato, non possa e non debba che essere condannato ed essere destinatario delle conseguenze che le Autorità Giudiziarie intenderanno disporre quali garanti di una corretta applicazione delle norme vigenti. (BlogSicilia.it)

Su altre testate

Secondo i dati più recenti, il numero dei detenuti in Italia ha raggiunto i 62.110, con una costante crescita. Questo comporta un sovraffollamento che ha ripercussioni devastanti sulla vita quotidiana all’interno delle carceri. (Giornale di Sicilia)

Da lasciare senza vestiti e senza dignità. Da schernire, umiliare, prendere a botte. (La Stampa)

/11/2024 14:43:00 (Tp24)

Trapani, violenze e torture in carcere

È un esercizio davvero doloroso, quello di ascoltare la ricostruzione del procuratore di Trapani Gabriele Paci, coordinatore dell’inchiesta nata nel 2021 e che ieri ha portato all’emissione di 25 misure cautelari e interdittive a carico di altrettanti agenti penitenziari del carcere Pietro Cerulli. (Avvenire)

Denudati, legati, derisi. Tra sputi, calci, pugni, docce di urina, manganellate. (ilmessaggero.it)

La violenza era il metodo usato per garantire l'ordine nel carcere Pietro Cerulli di Trapani. Botte, umiliazioni, insulti, maltrattamenti fisici e psicologici, talvolta vere e proprie torture ai danni dei detenuti, in particolare di quelli più fragili. (il Giornale)