Matteo Salvini, ovazione al Congresso Lega Lombarda: «Anche se verrò condannato nel processo Open Arms non mi dimetterò»

L’intervento del leader della Lega Matteo Salvini a Milano il 15 dicembre. L’udienza Open Arms in agenda il prossimo 20 dicembre a Palermo. «Al processo di venerdi' ho tre giudici che decidono, che spero non siano militanti di nessun partito e che decidano in base alla norma». E, rispondendo a chi gli ha chiesto se si dimetterebbe in caso di condanna ha replicato «assolutamente no, ci mancherebbe, no, per quale motivo?». (ilgazzettino.it)

La notizia riportata su altri media

La manifestazione, scrive in una nota il senatore siciliano della Lega Nino Germanà, commissario del partito nell’Isola, è fatta “per esprimere solidarietà al vicepremier Matteo Salvini che tra pochi giorni, nell’udienza al processo Open Arms a Palermo, rischia sei anni di carcere perché da ministro dell’Interno ha solo fatto il suo dovere”. (Livesicilia.it)

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Per quale motivo?”, ha risposto Salvini a chi gli chiedeva se si dimetterà in caso di condanna. Il vicepremier Matteo Salvini ha affrontato la questione del processo Open Arms e della possibile condanna, ribadendo con fermezza la sua posizione e la sua fiducia nell’operato della magistratura. (BlogSicilia.it)

SALVINI: PROCESSO CALPESTA PREROGATIVE COSTITUZIONALI

"Sarò, penso anche a nome vostro non solo a nome mio, a processo a Palermo e sarà il giorno della sentenza in cui scoprirò se aver bloccato gli sbarchi dei clandestini è stato un mio diritto e mio dovere oppure un reato che mi può comportare sei anni di carcere e un milione di euro di risarcimento danni ai poveri clandestini che ho turbato, fermi nel porto di Lampedusa. (Liberoquotidiano.it)

Poi interviene alla festa di Fratelli d’Italia, in collegamento, per lanciare messaggi di affetto alla premier Giorgia … (la Repubblica)

Il caso che coinvolge l’allora ministro dell’Interno non è solo un processo personale, ma tocca un principio fondamentale: la separazione dei poteri e la piena autonomia della politica nelle decisioni che rientrano nelle sue prerogative costituzionali. (L'Opinione)