Forze curde, 'siamo parte integrante della Siria unita'

Le forze curdo-siriane hanno annunciato poco fa la decisione di issare su tutte le istituzioni della regione di fatto autonoma del nord-est siriano la "bandiera della rivoluzione" sventolata dagli insorti islamisti che hanno preso il potere a Damasco e hanno deposto il regime di Bashar al Assad. "Siamo parte della Siria unita e del popolo siriano", si legge nel comunicato delle forze curdo-siriane diffuso poco fa ai media. (La Tribuna di Treviso)

Se ne è parlato anche su altri media

La rivoluzione confederale non va tuttavia confusa con i curdi, che sono soltanto una sua componente. (il manifesto)

Con la presa di Damasco di domenica 8 dicembre la famiglia Assad, che ha governato il Paese per tutto questo tempo, prima con Hafez e poi con il figlio Bashar, è stata spazzata via dall’avanzata delle forze jihadiste siriane, in particolare quelle di Hay’at Tharir al-Sham (Hts), che dal 2017 governavano buona parte della provincia di Idlib, nel nord-ovest della Siria, e del Syrian National Army (Sna), entrambi supportati dalla Turchia, soprattutto quest’ultimo. (Patria Indipendente)

Il rovesciamento di Bashar al-Assad è stato accolto con grandi festeggiamenti. Ma la situazione è piena di incognite. La condizione dei curdi è la cartina di tornasole di questo momento di incertezza (Jacobin Italia)

Siria, battaglia nel Nord tra filoturchi e curdi - Foto - A Damasco si cambia bandiera

Il governo ad interim di Mohammed al-Bashir ha annunciato la conquista della città di Deir el-Zor nella Siria orientale da parte dei jihadisti del Comitato di liberazione del Levante (Hay’at Tahrir al-Sham, Hts), estromettendo le milizie curde delle Forze democratiche siriane (Fds). (Limes)

Da un lato ci sono le accuse dell’Iran, guidato da Ali Khamenei, il vero sconfitto del conflitto in quanto sostenitore di Assad, che punta il dito contro gli Stati Uniti e Israele, accusandoli di aver orchestrato “un piano congiunto per rovesciare” il dittatore e infliggere un duro colpo “all’asse della resistenza” – secondo lui senza successo – sostenuto dal regime di Teheran. (LA NOTIZIA)

La Turchia ha più volte ripetuto agli Stati Uniti che «un’organizzazione terroristica non può essere eliminata utilizzando un’altra organizzazione terroristica», ha aggiunto la fonte. Lo scrive Reuters. (Il Sole 24 ORE)