Indagine Emg, il rischio demenza preoccupa gli italiani: il 50% dei casi di declino cognitivo degenera in malattia grave

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Milano Finanza SALUTE

Nell’Italia che invecchia, i disturbi cognitivi e le demenze sono un’emergenza socio-sanitaria crescente e sempre più temuta: 9 italiani su 10 sono preoccupati per se stessi o che un proprio caro possa soffrirne in futuro, temendo soprattutto la perdita di autonomia, l’isolamento e il carico emotivo ed economico sul nucleo familiare, anche a causa della carenza di servizi socio-assistenziali, paventata da oltre il 70% di cittadini. (Milano Finanza)

Se ne è parlato anche su altri media

Basta seguire le 12 raccomandazioni elencate dall’Organizzazione mondiale della sanità sugli stili di vita che tutti noi dovremmo seguire”. Così all’Adnkronos Salute Sandro Sorbi, past president Associazione italiana ricerca Alzheimer e direttore Neurologia I presso l’Azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze, in occasione della conferenza stampa per il decennale di fondazione di Airalzh Onlus, al ministero della Salute a Roma. (CremonaOggi)

Roma, 19 settembre – Nell’Italia dell’inverno demografico, sempre più avanti con gli anni, aumentano inevitabilmente le condizioni di declino cognitivo e demenza degenerativa, che hanno ormai raggiunto una prevalenza tra il 15 e il 20% nella popolazione over 60 e sono dunque diventate tutti gli effetti un’emergenza socio-sanitaria. (RIFday)

Circa 600mila persone in Italia ne soffrono, solo il 20% dei pazienti riceve una diagnosi precoce mentre sono circa 3 milioni i familiari che si occupano dell'assistenza dei loro cari. Con i neurologi che prevedono che i casi di demenza potrebbero triplicare entro il 2050 anche a causa dell'invecchiamento della popolazione. (Il Sole 24 ORE)

Giornata mondiale dell'Alzheimer. Iss: 30 anni di ricerca sul farmaco, ma la prevenzione resta la chiave

Eppure per l’’80% della popolazione mondiale non è così ed è convinta che la demenza sia una normale conseguenza dell’invecchiamento. (HealthDesk)

Se un anziano, ricoverato in una Rsa, scopre di essere malato di Alzheimer, quella parte di retta che viene pagata dalla sua famiglia dev’essere versata dal Servizio sanitario nazionale. La titolarità del contributo alberghiero di un malato di demenza può sembrare una questione di lana caprina di fronte alla tragedia dell’Alzheimer ed invece nella XXXI Giornata Mondiale diventa un caso e stride con gli sforzi che si fanno per assicurare un presente e un futuro migliore a un milione e mezzo di italiani. (Avvenire)

Giornata mondiale dell'Alzheimer. Iss: 30 anni di ricerca sul farmaco, ma la prevenzione resta la chiave Il 21 settembre è la Giornata Mondiale dell'Alzheimer, l'Istituto Superiore di Sanità sottolinea l'importanza della prevenzione nella lotta contro la demenza (Farmacista33)