Autonomia differenziata, via libera dalla Cassazione al referendum per l’abrogazione
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La Corte di Cassazione ha dato il suo assenso al referendum sull’abrogazione dell’autonomia differenziata. L’Ufficio centrale della Suprema Corte ha dichiarato legittima la richiesta, come anticipato da Repubblica. Questa decisione segue il pronunciamento della Corte Costituzionale, che aveva già ritenuto alcune disposizioni del testo legislativo sull’autonomia differenziata "illegittime". La vicenda ora torna nuovamente alla Consulta, che avrà l’ultima parola sulla questione. (Il Mattino di Padova)
La notizia riportata su altre testate
''Ventotto pagine, firmate dalla presidente Rosa Maria Di Virgilio. Ecco l’ordinanza definitiva dell’Ufficio centrale per il referendum della Cassazione - si legge sul quotidiano online - che, dopo la pronuncia interlocutoria dello scorso 3 dicembre, ora tiene il punto e conferma che, a dispetto di quanto ipotizzato da esponenti del governo, è pienamente legittimata e resta in piedi la richiesta di abrogare totalmente l’Autonomia differenziata: la legge infatti è ancora vivente, nonostante il pesante intervento demolitorio dei giudici della Consulta''. (Adnkronos)
La decisione della Suprema corte è illustrata in una ordinanza di circa trenta pagine. L'ordinanza della Cassazione arriva dopo il pronunciamento della Consulta che aveva, tra l'altro, considerato "illegittime" specifiche disposizioni dello stesso testo legislativo. (Sky Tg24 )
Uno step importante, che giunge dopo la sentenza della Corte costituzionale, che di fatto aveva già svuotato la riforma di Calderoli. Si tratta di una proposta giunta da cinque Consigli regionali (Campania, Emilia Romagna, Toscana, Sardegna e Puglia). (QuiFinanza)
L'ultimo colpo dell'asse giudici-sinistra va a colpire, nuovamente, l'Autonomia, la riforma federalista e storico cavallo di battaglia della Lega. (Liberoquotidiano.it)
– La Cassazione ha dato l'ok al referendum per l'abrogazione totale dell'autonomia differenziata. Nella sentenza di quest’ultima, risalente al 3 dicembre, si affermava che “il regionalismo corrisponde a un'esigenza insopprimibile della nostra società, come si è gradualmente strutturata anche grazie alla Costituzione” e “spetta, però, solo al Parlamento il compito di comporre la complessità del pluralismo istituzionale”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Decade, invece, il quesito per modificarla parzialmente che era stato proposto da cinque Consigli regionali. Per l'Ufficio centrale della Suprema Corte, come anticipato da Repubblica on line, dunque è legittima la richiesta di abrogazione. (ilmessaggero.it)