Il Mef produce spot anti-evasori: ordinano ostriche e champagne e non pagano
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Ultim'ora news 25 ottobre ore 14 La rivoluzione non è un pranzo di gala, e neanche la lotta all’evasione. Per spingere sulle adesioni al concordato preventivo – da cui si aspetta dai 2,5 ai 4 miliardi da destinare in manovra al taglio Irpef o all’estensione della flat tax – il Mef ha lanciato una campagna pubblicitaria (anche social) che, da un lato, incentiva a sposare la causa e, dall’altro, disincentiva i furbetti. (Milano Finanza)
Se ne è parlato anche su altre testate
Nessuno mette in dubbio la necessità da parte di tutti i cittadini di contribuire al bene comune con parte dei propri guadagni. E neppure la necessità di contrastare chi fraudolentemente non lo fa. Nel nostro Paese, infatti, l'evasione è male endemico. (il Giornale)
Da oggi sui canali social e sulle televisioni gira uno spot fatto realizzare dal ministero delle Finanze contro l'evasione fiscale. E si chiude con due finanzieri che gli suonano al campanello di casa: «Beccato, l'evasione fiscale si paga. (il Giornale)
La campagna vuole sensibilizzare alla dichiarazione dei redditi e al pagamento delle tasse: «Tanto non paga lui, paghi tu» (Open)
Lavoro sommerso: la Calabria al vertice dell’economia non dichiarata (Calabria Magnifica)
Lo spot contro l'evasione diffuso dal governo va contro il profondo Dna liberale della coalizione di centrodestra, perché esalta un'attività poliziesca di repressione, rappresenta l'evasore tipo come il tronfio plutocrate capitalista che una certa sinistra vuole descrivere e va nella direzione dei regimi che, quando le cose non vanno, individuano un nemico per il popolo (il Giornale)
Nonostante lo sconto sulle tasse da pagare e la possibilità di sanare il pregresso, i commercialisti ritengono che un flop sia inevitabile in assenza di una proroga del termine per l’adesione, fissato per il 31 ottobre. (Il Fatto Quotidiano)