Pogacar è un mostro: vince il Mondiale dopo oltre 50 km di fuga

MONDIALI CICLISMO Lo sloveno taglia in solitaria il traguardo di Zurigo e completa un favoloso 2024. Secondo O'Connor, terzo van der Poel Il 2024 del ciclismo ha un solo dominatore: si chiama Tadej Pogacar, che completa un annata da sogno con il titolo di campione del Mondo della prova in linea nella rassegna di Zurigo. E lo fa con coerenza rispetto al Giro d'Italia di maggio e al Tour di luglio: vincendo senza mai dare scampo ai rivali. (Sport Mediaset)

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Il primo oro della Slovenia in un mondiale di ciclismo non poteva che arrivare dall’uomo più atteso, al termine di un’azione pionieristica di 101 chilometri. Tadej Pogacar è il nuovo campione del mondo, scrivendo un altro pezzo di storia. (Il Fatto Quotidiano)

Argento all'australiano Ben O'Connor e bronzo all'olandese Mathieu Van der Poel. Lo sloveno trionfa nella prova in linea di Zurigo coronando una stagione stellare dopo i successi al Giro d'Italia e al Tour de France. (Adnkronos)

Poteva anche perdere, è vero, ma alla fine ha vinto, si è dimostrato il più forte e anche il più scaltro. Tadej ci ha abituato a cose eccezionali, ma sembra che ogni volta voglia superare se stesso. In questa occasione non ha voluto solo vincere, ma ha voluto fare qualcosa di unico e indimenticabile. (BiciDaStrada.it)

Pogacar-Evenepoel, il super duello ai Mondiali di ciclismo: percorso durissimo, lotta fra big

Di un azzurro. Invece l’impresa straordinaria la fa il "vecchio" Vittorio Adorni, a 30 anni: una fuga di 200 chilometri, di cui 80 in perfetta solitudine. (La Gazzetta dello Sport)

Sul podio anche O'Connor (secondo) e Van der Poel (terzo in volata), entrambi a chiudere una grande stagione. A Zurigo il fenomeno sloveno si supera ancora una volta: lancia la fuga addirittura a 100 chilometri dal traguardo e da quel momento non ce n'è per nessuno. (Sky Sport)

C’è poi un ragazzo belga che dopo essere arrivato terzo al Tour si è preso due titoli olimpici in una settimana (mai successo prima) e l’iride a cronometro la settimana scorsa. C’è un percorso duro, iper selettivo e anche un po’ pericoloso specie se (nel finale, come pronostica il precisissimo meteo svizzero) dovesse piovere. (Corriere della Sera)