Macron affronta la mozione di censura: negoziati politici con i socialisti
Eccolo al lavoro, il presidente che non ha mandato giù la mozione di censura. È furibondo, dicono i suoi collaboratori. Non si aspettava l’"unione contro natura" fra estremisti di destra e di sinistra, fra Marine Le Pen e Jean-Luc Mélenchon. E meno che mai si aspettava che i socialisti si riducessero a far la parte dei congiurati ubbidendo agli ordini della “France Insoumise”, partito antisistema il cui vero obiettivo è abbattere "il monarca dell’Eliseo". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
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Laure ha inoltre smentito la notizia secondo la quale il presidente gli abbia chiesto come precondizione al Ps di rompere l'alleanza con La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon. (Teleborsa)
Macron è pronto a scegliere un nuovo primo ministro dopo che il governo Barnier ha perso il voto di sfiducia questa settimana Il partito socialista, che fa parte della coalizione di sinistra Nuovo fronte popolare (Nfp), sembra essere aperto all'idea di lavorare con altri partiti per cercare di superare l'attuale stallo istituzionale. (Euronews Italiano)
E ha indetto nuove elezioni, nella speranza di ricevere un’approvazione plebiscitaria dal popolo francese. Tutto questo ha reso estremamente difficile la formazione del governo finito poi, dopo lunghe settimane di trattative, sulle spalle di Michel Barnier. (ilmattino.it)
Sfiduciato il governo Barnier, la Francia affronta l’ennesima crisi politica: estrema sinistra e destra unite per buttare giù il governo. Pillitteri, addio al sindaco della Milano da bere e protagonista di un clamoroso litigio con i sindacati leghisti. (L'HuffPost)
Faure, ricevuto ieri dal presidente Macron, si è detto disponibile a ragionare sull'esecutivo post-Barnier. Fuori dai giochi Marine Le Pen, che minaccia di votare un'altra mozione di sfiducia. (Sky Tg24 )