Libano, Israele apre ancora il fuoco: illesi i militari della Brigata Sassari

Approfondimenti:
Migranti

Sassari Israele attacca ancora le postazioni Unifil in Libano e la Brigata Sassari si trova nuovamente sulla linea del fuoco. La comunità internazionale si indigna, ma forse ancora non abbastanza. Per il secondo giorno di fila le basi della Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano sono finite sotto il fuoco israeliano e altri due caschi blu, questa volta di nazionalità dello Sri Lanka, sono rimasti feriti. (La Nuova Sardegna)

Se ne è parlato anche su altri media

Il ministero della Difesa ha smentito ieri la notizia di un nuovo attacco israeliano, il terzo, alla base italiana Unifil di stanza in Libano. Guido Crosetto, titolare del dicastero di via XX Settembre, ha però ribadito che qualsiasi nuovo tentativo di Israele di costringere i militari italiani della forza di interposizione Onu a lasciare il paese dei Cedri, non avrà esito. (Italia Oggi)

Il numero uno della Farnesina: «Ho scritto di nuovo oggi al ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz» (Open)

continueremo a rimanere qui. E Andrea Tenenti, il portavoce di Unifil, che dichiara: «La situazione è chiara: se nei mesi passati ci sono stati scontri, in questo caso sembrano attacchi voluti e deliberati contro l’Unifil da parte dell’Idf, l’esercito israeliano. (L'Eco di Bergamo)

Libano, la risoluzione Onu sulla pace non funziona. Ma dal 7 ottobre Israele l’ha violata più di Hezbollah: “12mila attacchi contro 2.500”

Quattro attacchi contro le basi Unifil in meno di 24 ore. Ma la responsabilità non è tutta del nemico sciita, come sostiene Tel Aviv. (Il Fatto Quotidiano)

Con due tragiche guerre che minacciano la sicurezza dell’Europa, gli attriti politici e personali a volte passano in secondo piano. È una delle immagini simbolo del Med9. (Corriere della Sera)

Il ministro degli esteri Tajani ha dichiarato che la richiesta avanzata da Israele di spostare le truppe dei peacekeeper dal Libano è stata “respinta”: “Non è una scelta italiana stare là, ma delle Nazioni Unite (Il Giornale d'Italia)