Messina, la madre di Sara Campanella agli studenti: "Vi ringrazio a suo nome"

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INTERNO

Una folla silenziosa e commossa si è radunata ieri sera nel cortile del Rettorato dell’Università di Messina, dove alle 19.30 è partita la fiaccolata in memoria di Sara Campanella, la studentessa uccisa due giorni prima da un collega. L’iniziativa, promossa dall’Ateneo insieme alle associazioni studentesche e al Comune, ha visto la partecipazione di oltre quattromila persone, tra universitari e cittadini, uniti in un corteo che da Piazza Pugliatti ha raggiunto Piazza dell’Unione Europea.

Tra i presenti, la figura più straziante era quella di Maria Concetta Zaccaria, la madre di Sara, sostenuta dal sindaco Federico Basile e dalla rettrice Giovanna Spatari. Con voce rotta dall’emozione, si è rivolta alla folla: "Ringrazio tutti gli studenti, dico grazie a nome di Sara a loro e a tutte le persone che stasera le hanno dato voce". Le sue parole sono state accolte da un applauso lungo e sentito, mentre il fratello e il padre della vittima, accanto a lei, asciugavano le lacrime.

Poche ore prima, un audio risalente a qualche mese fa aveva riportato alla luce l’angoscia di Sara, costretta a difendersi dalle ossessive attenzioni di Stefano Argentino, poi rivelatosi il suo assassino. "Non ho tempo da perdere, non voglio nulla con te", si sente dire la giovane in quel messaggio, trasmesso da un programma televisivo. "Spero di essere stata chiara: lasciami in pace". Una richiesta platealmente ignorata, che ora pesa come un macigno sulle indagini, mentre la città chiede giustizia per quella morte assurda.