Cosenza-Catanzaro, la partita della pace mancata

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SPORT

Nella storia dell’umanità, ci sono giorni di odio e giorni di amicizia, giorni di pace e giorni di guerra. Nei piccoli spazi, come paesini, quartieri, vicinato, condomini e parentato, si alternano liti e strette di mano, spesso dopo non poche scazzottate. Tuttavia, nel calcio di oggi, sembra esserci solo guerra, odio, rancore e voglia di vendetta e rappresaglia. La partita tra Cosenza e Catanzaro ne è un esempio lampante.

Le coreografie degli ultras rossoblù hanno dimostrato che Cosenza-Catanzaro non è una partita come le altre. In assenza dei tifosi ospiti, le due curve rossoblù, Curva Nord Massimiliano Catena e Curva Sud Donato Bergamini, hanno regalato uno spettacolo per gli occhi, fatto di bandiere, striscioni e richiami alla storia del tifo rossoblù, sempre caldissimo. La Curva Nord Catena, ancor prima dei cori di protesta al presidente Guarascio, ha sventolato un enorme bandierone rossoblù.

Il Cosenza di Massimiliano Alvini, dopo due trasferte consecutive, è tornato al “Marulla” per affrontare il Catanzaro, in una gara valida per la diciannovesima giornata del Campionato di Serie BKT 24/25. Le formazioni ufficiali, scelte da Alvini e Caserta per il derby calabrese del Boxing Day, hanno visto il Cosenza schierare Micai; Sgarbi, Venturi, Caporale; Ricciardi, Charlys (83′ Jose Mauri), Kourfalidis (83′ Zilli), D’Orazio (76′ Cimino), Kouan; Mazzocchi (72′ Strizzolo), Rizzo Pinna (83′ Ciervo).

Non solo in Premier League, il Boxing Day si gioca anche in Italia, più precisamente in Serie B.