Trump a Putin: "Smetta di sparare e tratti". Zelensky pronto a cedere la Crimea?
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Mentre la guerra in Ucraina entra nel suo 1.160° giorno, le pressioni internazionali per una tregua si intensificano, con Washington in prima linea nel tentativo di accelerare i negoziati. Donald Trump, intervenendo dopo l’incontro con Volodymyr Zelensky in San Pietroburgo in occasione dei funerali di papa Francesco, ha lanciato un nuovo attacco a Vladimir Putin: "Smetta di sparare e tratti – ha detto il presidente americano – Sono molto deluso da Mosca". Parole che confermano il clima teso tra le due potenze, nonostante i recenti contatti.
Trump, che ha definito Zelensky "più calmo e orientato a un accordo", ha lasciato intendere che Kiev potrebbe essere disposta a concessioni territoriali. "Penso di sì", ha risposto quando gli è stato chiesto se il leader ucraino accetterebbe di rinunciare alla Crimea. "Quella regione è stata ceduta anni fa senza che venisse sparato un colpo – ha aggiunto, in un chiaro riferimento all’annessione russa del 2014 – Chiedete a Obama". Un’affermazione che, se da un lato sembra sminuire la portata della questione, dall’altro rilancia il dibattito sui possibili compromessi per chiudere il conflitto.
Marco Rubio, segretario di Stato Usa, ha sottolineato l’urgenza di trovare una soluzione: "Questa settimana sarà decisiva", ha avvertito, ribadendo che "non esiste una via militare". In un’intervista alla Nbc, Rubio ha precisato che "entrambe le parti dovranno rinunciare a qualcosa", senza però specificare quali siano le richieste sul tavolo. Il pressing americano sembra dunque puntare a un’intesa rapida, anche a costo di sacrifici dolorosi per Kiev.