“Cos’è quella? La prova di come Berlusconi ha preso soldi dalla mafia”: le intercettazioni degli arrestati della ‘Banda dei dossier’
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“Ma cos’è quella roba lì del…di quella trascrizione?”. “Quella è la vera prova di colpevolezza di Silvio Berlusconi di come ha preso i soldi dalla mafia“. Chissà a cosa si riferivano Samuele Calamucci e Massimiliano Camponovo, personaggi di punta della “banda dei dossier“, mentre commentavano al telefono alcuni documenti ricevuti, probabilmente, da un ex carabiniere. Entrambi sono finiti agli arresti domiciliari perché accusati di far parte di un’associazione a delinquere che effettuava migliaia di accessi illeciti alle banche dati riservate. (Il Fatto Quotidiano)
Su altre fonti
Per aprire una cassaforte serve la combinazione e Nunzio Samuele Calamucci, 44 anni, socio e super tecnico di Equalize, è riuscito a fare di meglio: ha arruolato chi ha creato il forziere e si occupa della manutenzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), istituita nel 2021 con il compito di tutelare la protezione nello spazio cibernetico, oltre che prevenire e mitigare il maggior numero di attacchi. (ilmessaggero.it)
Ilva in amministrazione straordinaria aveva commissionato alla Equalize di Enrico Pazzali e Carmine Gallo ricerche sulle imprese con cui lavorava. Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Viene tirata in ballo anche la Chiesa nell'indagine che vede al centro la società Equalize e i presunti dossieraggi illeciti o falsi fatti dietro pagamento. (L'HuffPost)
Stefano Speroni, direttore degli Affari legali di Eni, è tra gli indagati per concorso in accesso abusivo. (Milano Finanza)
avrebbe commissionato ricerche di informazioni durante la complicata vicenda ereditaria della dinastia industriale che, attraverso Delfin, po… Rispondono di accesso abusivo a sistema informatico in concorso. (La Repubblica)
Come si legge negli atti, il dossieraggio nei confronti dell'atleta italiano, del suo manager e del suo allenatore, sarebbe stata «commissionato» da Carmine Gallo, ex super poliziotto ai domiciliari, a due degli hacker con cui collaborava a «sua volta richiesto da un avvocato padovano allo stato in corso d'identificazione». (La Stampa)