La dottoressa di famiglia: “Stress e poche gratifiche, così i giovani scappano”
La dottoressa Chiara Nardo, medico di famiglia a Torino, ha deciso di scrivere a “La Stampa” per denunciare le quotidiane difficoltà, sue e dei suoi colleghi, nello svolgere il loro lavoro. La Medicina Generale dovrebbe essere fondamentale nel servizio sanitario nazionale, il punto di riferimento per i bisogni di salute di milioni di cittadini, ma operiamo in condizioni che non rendono giustizia … (La Stampa)
Su altre testate
Un mondo fatto di romanticismo, di dolcezza, di pazienza. C’è un mondo che si contrae in fretta e sparisce un pezzo dopo l’altro. (Gazzetta del Sud - Edizione Cosenza)
In Piemonte ne manca un migliaio. Parliamo della progressiva rarefazione dei medici di famiglia, presidio della medicina territoriale con i pediatri e la guardia medica (ora è chiamata «continuità assistenziale»), che erode la copertura e impatta in modo sempre più significativo sui servizi. (La Stampa)
Meglio da soli, specie se la compagnia è insufficiente e mal assortita, come si prospetta ormai lungo tutto il territorio nazionale per quel tanto atteso sistema della medicina territoriale che sono le Aft, ossia le aggregazioni funzionali territoriali. (Torino Cronaca)
Diventano sempre di meno e di conseguenza una parte di loro ha sempre più pazienti. I medici di famiglia cosiddetti “massimalisti”, che seguono cioè più di 1.500 persone (il limite posto dalla legge salvo deroghe) sono ormai più della metà del totale. (La Repubblica Firenze.it)