"Io, uomo, mi vergogno". Sala fa un comizio e Ferragni la sua passerella. Poi i deliri dei filo Hamas
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Coperchi, chiavi, fischietti, un boato. «Per Giulia Cecchettin e per tutte queste donne non facciamo un minuto di silenzio ma bruciamo tutto» è l’urlo che ha chiuso la manifestazione contro la violenza sulle donne organizzata ieri mattina in largo Cairoli a Milano, proprio di fronte al Castello Sforzesco. Oltre 30mila in piazza secondo gli organizzatori e ci sono stati anche alcuni malori tra la folla compressa in certi punti. (ilGiornale.it)
La notizia riportata su altre testate
Sabato al presidio «Il patriarcato uccide» in largo Cairoli a Milano (poi spostatosi in piazza Duomo) non ci si è limitati a citare un elenco di nomi: si è pronunciata anche la data in cui sono state assassinate, il modo e per mano di chi (nel caso in cui si conosca l’autore del femminicidio). (Corriere Milano)
Inutile star qui a sottolineare che il moto di rabbia, giusto, esploso per l'uccisione di Giulia Cecchettin per mano di Filippo Turetta è stato molto meno evidente quando a essere uccisa è stata Sofia Castelli. (ilGiornale.it)
L’impegno di Assolombarda per l’eliminazione della violenza contro le donne si rinnova. (Il Sole 24 ORE)
Com'era già accaduto a Sanremo durante la 73esima edizione quando, da co-conduttrice, ha scelto di dedicare il suo monologo alla bambina che è stata e ha indossato ogni sera abiti manifesto. Come il primo con cui è scesa dalla scalinata dell'Ariston, la cui frase «Pensati libera», è diventata uno slogan delle donne e per le donne. (Vanity Fair Italia)
Ci sono stati cortei in tutta Italia per dire no ai femminicidi e la partecipane a tali eventi in Italia è stata ancora più sentita per via del recente omicidio di Giulia Cecchettin. Come ogni anno, le manifestazioni principali sono state organizzate dai movimenti femministi tra cui il principale è Non Una di Meno. (Trash Italiano)
A dirlo è l’assessore lombardo al Welfare Guido Bertolaso… “Voi potete fare la vita che volete, dovete però essere prudenti in certe situazioni e dovete anche aiutarci ad aiutarvi. (La Repubblica)