Inchiesta Venezia, il sindaco Luigi Brugnaro: «Andiamo avanti». Protesta in Comune: «A casa»

«Andiamo avanti», ha detto Brugnaro alla sua maggioranza riunita il giorno dopo il «terremoto» che ha colpito Venezia con l’avviso di garanzia ricevuto e l’arresto dell’assessore alla Mobilità Renato Boraso. Il sindaco, indagato per corruzione: «Riferirò sulle questioni di natura politica e amministrativa in un prossimo consiglio comunale», c’è scritto nella nota che ha fatto leggere durante la seduta di ieri pomeriggio in cui l’opposizione chiedeva un suo intervento immediato, e più di un centinaio di manifestanti, soprattutto dei centri sociali e cittadini di centrosinistra imbufaliti, urlavano invocando le dimissioni del sindaco. (Corriere della Sera)

Su altri giornali

Un veloce consulto con gli uomini della sua maggioranza, e poi l'indicazione, «si va avanti», lasciata filtrare da Luigi Brugnaro per far capire che lui, nonostante il coinvolgimento nell'inchiesta per corruzione in Comune a Venezia, non ha alcuna intenzione di dimettersi. (La Stampa)

Gli attivisti di vari comitati cittadini, rimasti inizialmente nell’androne di ingresso, hanno tentato di salire nell’aula consiliare, al piano superiore, riuscendo poi a raggiungere la sala del Consiglio. (Il Fatto Quotidiano)

Il legale non ha commentato la scelta dell’assistito ritenendola un atto dovuto. Renato Boraso, arrestato martedì scorso, si è dimesso dall’incarico di assessore alla Mobilità del Comune di Venezia. (Il Fatto Quotidiano)

Inchiesta Venezia, Boraso intercettato: "Facciamo causa al Comune"

VENEZIA – “In cuor mio ed in coscienza, so di aver sempre svolto e di continuare a svolgere l’incarico di sindaco come un servizio alla comunità, gratuitamente, anteponendo sempre gli interessi pubblici, in trasparenza e in totale onestà”. (Dire)

(Tuttosport)

– La bolla è scoppiata, il ciclone giudiziario sta travolgendo Venezia. All’indomani dell’arresto dell’assessore Renato Boraso e dell’avviso di garanzia al sindaco Luigi Brugnaro, dal fascicolo della procura stanno emergendo nuovi particolari sul presunto interesse privato nella compravendita del terremo dei Pili, di proprietà del primo cittadino. (il Resto del Carlino)