883, Cecchetto smentisce la serie TV: "Hanno stravolto la verità sulla mia storia". Le accuse del produttore
Non solo non l'ha vista, ma la contesta apertamente. Claudio Cecchetto rompe il silenzio sulla serie Sky "Hanno ucciso l'uomo ragno" e punta il dito contro la rappresentazione del suo personaggio: "Mi fanno dire cose opposte alla realtà". Il celebre talent scout, intervistato dal Corriere della Sera, contesta in particolare una scena chiave: "Nella serie mi presentano spiegando che vengo da Ceggia, che è vero. (spettacoli.tiscali.it)
La notizia riportata su altri media
«La fiction parla della leggendaria storia degli 883, io a Radio Cecchetto ho Mauro Repetto che quella storia l’ha vissuta davvero in prima persona e risponde con cognizione di causa perché lui c’era». (Liberoquotidiano.it)
Questa sera andranno in onda su Sky (e in streaming su Now) le ultime due puntate di “Hanno ucciso l’Uomo ragno - La leggendaria storia degli 883”, una serie che sta registrando ascolti record e grande entusiasmo da parte del pubblico: merito di una narrazione divertente e ben ritmata, di canzoni appartenenti alla memoria collettiva, di un duo di attori (Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli) ben scelti come protagonisti. (Torino Cronaca)
La storia degli 883 è quella di un duo di amici che, forti di una grande passione per la musica, hanno creato qualcosa di davvero magico. Max Pezzali e Mauro Repetto hanno saputo raccontare in modo innovativo le storie di ognuno di noi, regalando brani che rimarranno per sempre nella storia della musica italiana e che hanno accompagnato diverse generazioni. (R101)
Cecchetto, in una intervista a Radio Radio, aveva criticato Pezzali, con un … E' una risposta al veleno quella di Debora Pelamatti, moglie di Max Pezzali dal 2019, a Claudio Cecchetto, il fondatore di Radio Deejay che per primo scoprì il talento del cantante e frontman degli 883 (L'HuffPost)
Nei giorni in cui sta spopolando la serie Sky "Hanno ucciso l'Uomo ragno - La leggendaria storia degli 883", il noto produttore è tornato sulla fine del sodalizio professionale col cantante dicendo: "Riconoscenza è sinonimo di intelligenza: più una persona è intelligente, più è riconoscente. (Liberoquotidiano.it)
Mauro Repetto racconta l'esperienza post 883 a Los Angeles: «Non andavo via da niente, semplicemente proseguivo la mia sete di sogni, l’unica cosa che ho sottovalutato è stata la lingua. Mi proponevo come sceneggiatore ma non sapevo quasi parlare l’inglese» (Open)